Falchi scrive: “L’inceneritore e le regole da rispettare”

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Ieri vi abbiamo riportato la lettera che Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana, ha inviato al direttore del Corriere Fiorentino (LEGGI QUi). Di seguito la risposta del sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, pubblicata, anche questa, sul Corriere Fiorentino.

Chiunque abbia esperienza di governo sa bene che l’iter di un atto amministrativo è disciplinato da leggi e regolamenti che un’amministrazione ha il compito di far rispettare e dai quali gli organi politici di un ente non possono in nessun modo derogare, a meno che non vogliano uscire dal sentiero della legalità. La risposta del nostro Comune alla diffida di QThermo ha innescato una serie di sorprendenti prese di posizione da parte di esponenti di spicco del Partito Democartico e, non ultimo, del dottor De Girolamo che, forse per un eccesso di zelo giornalistico, arriva addirittura ad attribuirmi un virgolettato che non ho mai pronunciato.

Dal punto di vista amministrativo la posizione del Comune di Sesto è chiara e non può essere diversa: QThermo non dispone delle necessarie autorizzazioni e, pertanto, non può iniziare i lavori. Qualora li iniziasse in maniera illegittima, sorgerebbe il dovere come amministrazione pubblica di bloccarli nei modi previsti dalla legge. E’ davvero singolare che due ex sindaci di grande esperienza come Dario Parrini e Fabio Incatasciato chiedano, di fatto, al Comune di Sesto di violare norme, confondendo il piano amministrativo con quello politico. Nell’iter che ha portato all’Autorizzazione Unica e, quindi, all’avvio dei lavori, ci sono oggettive carenze amministrative che non possono essere ignorate o aggirate. Dal punto di vista politico la nostra posizione è chiara: rimaniamo contrari a ques’opera che riteniamo dannosa per il nostro territorio e frutto di una scelta vecchia e superata dalla realtà. Per questo vogliamo portare politica e istituzioni a prendere decisioni diverse, con serietà e lungimiranza, in uno scenario profondamente mutato. A rendere credibile il governo di un territorio è la capacità di ascolto, di analisi, di visione nel lungo periodo, non l’ostinazione sorda del “purché si faccia”, senza coinvolgere i cittadini e senza immaginare un modello di sviluppo complessivo. Non si tratta soltanto di fare, ma di fare bene, per i cittadini di oggi e, soprattutto, per quelli di domani“.

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