Sul termovalorizzatore di Case Passerini, “le scelte fatte sono chiare e non si ridiscutono fino a quando non ci sono alternative concrete praticabili. Al momento alternative concrete praticabili nessuno le ha viste, se emergeranno il Pd laicamente ne discuterà“.
Lo ha detto il segretario del Pd toscano Dario Parrini parlando con i
giornalisti in merito alla polemiche sulla realizzazione dell’impianto. Polemiche che vedono, in particolare, contrapposti il presidente della Regione Enrico Rossi (Leu), orientato a proporre delle alternative all’inceneritore in linea con le direttive Ue in materia di rifiuti, e il sindaco di Firenze Dario Nardella favorevole invece all’impianto.
Secondo il segretario, “della questione ne abbiamo già parlato come partito e non cambiamo posizione di giorno in giorno. Siamo al governo della Toscana ed abbiamo il dovere di impostare dibattiti non su dichiarazioni di principio ma su soluzioni concrete“. “Quindi il Pd pensa che il Consiglio regionale abbia l’ultima parola sul piano dei rifiuti regionali, che non ci si debba sottrarre a nessun tipo di discussione, e che le scelte fatte sono ridiscutibili a patto di sostituirle con proposte chiare e fattibili“.
Il Pd, ha detto ancora, “sta in questo dibattito mettendo però dei paletti perché non siamo per un aumento dei conferimenti in discarica, non siamo per l’esportazione dei rifiuti altrove, e vogliamo che ci siano pià risorse sulla differenziata e per incentivare il riciclo“.
Il segretario ha osservato anche che “gli indirizzi Ue vanno presi nella loro globalità e non solo nel pezzettino che interessa alla propria posizione” e “la direttiva europea dice di arrivare al 70% di differenziata, che il residuo va prioritariamente smaltito con il termico, e che in discarica non finisca più del 10%“.
A chi chiedeva se la polemica possa portare a una chiusura anticipata della legislazione, Parrini ha risposto che “ogni volta che c’è una differenza di vedute non si può farne causa scatenante di deflagrazioni. Rossi ha detto che presenta proposta, perché tanta impazienza?“.
Ansa
