Moschea, firmato il protocollo. Falchi: “Mandiamo un messaggio di pace e fratellanza”

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Da sinistra: Luigi Dei, cardinale Giuseppe Betori, Lorenzo Falchi, imam Izzedin Elzir

E’ stato sottoscritto questa mattina nella sala “Pilade Biondi” del palazzo comunale  il protocollo d’intesa per la realizzazione di una moschea a Sesto Fiorentino. Un accordo, quello firmato tra Comune, Arcidiocesi di Firenze, Università e Associazione per la Moschea di Firenze, che nelle settimane scorse ha alimentato molte discussioni, soprattutto sui social, tra i cittadini sestesi. E il dibattito, non c’è dubbio, è destinato a diventare ancora più caldo in seguito all’approvazione del documento. Ne è consapevole Lorenzo Falchi. Non a caso il 14 dicembre scorso su Facebook il sindaco scriveva che la scelta di realizzare una moschea a Sesto sarebbe stata “oggetto di discussioni, anche molto aggressive da parte di chi cercherà di soffiare sull’odio e sulla paura” (LEGGI QUI).

Sono orgoglioso di essere qui. Stiamo dando un messaggio importante. La firma di oggi avviene in un contesto di conflitti, il nostro continente è scosso dall’odio – ha esordito il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi -. Il messaggio che viene dalla nostra piccola comunità è di pace, fratellanza e di dialogo inter religioso. Sul nostro territorio nasceranno una moschea, un centro islamico e un’area liturgica. Sono orgoglioso di rappresentare la comunità di Sesto che da sempre fa del dialogo uno dei capisaldi del suo vivere civile. La firma di oggi, tra l’altro, coincide con il 70° anniversario della sottoscrizone della nostra Costituzione che nella prima parte contiene le libertà fondamentali e tra queste c’è anche la libertà di culto. Questo filo di unione è bello, è un piccolo, grande gesto della comunità di Sesto. Con questo protocollo ogni ente si impegna affinché il percorso sia florido e di partecipazione. Sono sicuro che la città lo apprezzerà.

Perché non c’è il sindaco metropolitano Dario Nardella? Alla firma di oggi sono presenti i soggetti che hanno preso parte al dialogo sviluppatosi nei mesi scorsi. La comunità musulmana ha intenzione di promuovere un concorso internazionale di architettura, a seguire il percorso sarà un comitato. L’idea della Comunità è quella di far scegliere poi il prodotto finale ai cittadini. E’ un messaggio importante di partecipazione e condivisione. Le critiche secondo cui la scelta di realizzare una moschea a Sesto sia stata calata dall’alto? Sono critiche che non esistono perché partono dal presupposto che sia già stato deciso tutto e che siano già state costruite la moschea e l’area liturgica. Con il protocollo si sancisce un percorso di dialogo perché quattro istituzioni non si possono ritrovare intorno ad un tavolo senza che si siano parlate, ma è anche vero che oggi non sanciamo la conclusione del percoso, piuttosto il suo avvio. Si può pensare tutto il bene o il male di questo protocollo, ma non ha senso dire che si tratta di una scelta non democratica o calata dall’alta. La stragrande maggioranza del Consiglio comunale ha dato parere positivo ai contenuti del protocollo d’intesa. Questo percorso aiuterà la nostra città ad essere ancora più bella“.

La Diocesi fiorentina ha risposto volentieri alla proposta del sindaco. La libertà di culto è affermata solennemente, a partire soprattutto dal Concilio Vaticano II – ha continuato il cardinale Giuseppe Betori -. Anche ieri il Santo Padre ha confermato l’importanza del dialogo inter religioso. Se non c’è la cultura dell’incontro, c’è l’inciviltà dello scontro. Questo incontro deve essere caratterizzato dalla identità, dall’alterità e dalla sincerità. Il protocollo si pone in questa ottica. Noi cediamo alla Comunità islamica i terreni allo stesso prezzo con cui li acquistammo, circa 700mila euro. Io considerato un Giuda? Che altri dissentano da quanto è sta fatto, questo ci sta, e non è certo un problema. Ma dissentono dalla mia fede e anche dalla Costituzione”.

“L’università, per definizione, è luogo di incontro, di dialogo, in cui si cerca di costruire ponti, è il luogo dove si formano cittadini adulti, dove si sviluppa la ricerca, dove nasce e prospera la cultura – ha aggiunto Luigi Dei, rettore dell’Università di Firenze -. Questi ingredienti sono fondamentali per il progresso della civiltà. La civiltà passerà attraverso l’abbattimento delle disuguaglianze e il dialogo inter religioso e inter etnico. Dovremo saper rispondere alla globalizzazione delle città. Le guerre nascono sempre dalla contraposizione di diversità e alterità. Oggi promuovere il dialogo inter religioso è il massimo che può fare un’istituzione laica. Ci aspetta un anno, il 2018, costellato da quattro anniversari che rendono significativo questo atto: 100 anni dalla fine della guerra del ’15-’18, 80 anni dalle leggi razziali, 70 anni dalla Costituzione, 100 anni dalla nascita di Nelson Mandela. Con una decina di giorni di anticipo dalla fine del 2017 riusciamo a condensare questi quattro anniversari. Il voto contrario dei due rappresentanti degli studenti di sinistra alla realizzazione della moschea a Sesto? Sono rimasto dispiaciuto, anche se chiaramento rispetto la loro opinione. Ho cercato di spiegare loro che cos’è oggi la laicità. Uno degli aspetti della laicità è la promozione del dialogo inter religioso e non assistere in maniera agnostica allo scontro di civiltà. Evidentemente non li ho convinti. Il Polo scientifico si troverà ad essere il luogo ponte tra due religioni“.

Ringrazio il sindaco. Il dialogo con la comunità islamica di Sesto è iniziato molti anni fa, ancor prima che Falchi diventasse sindaco. Questo dialogo ha fatto sì che la comunità islamica di Sesto potesse fare per la prima volta il Ramadan l’anno scorso – ha concluso l’imam Izzedin Elzir -. Un giorno mi chiamò il sindaco Falchi e mi chiese: ‘Come possiamo mettere in pratica la nostra Costituzione circa i principi sulla libertà religiosa?’. I principi sono belli, ma se non si mettono in pratica restano parole. E così è nata l’idea di un centro culturale islamico a Sesto. L’obiettivo dei cittadini della comunità islamica è vivere in maniera tranquilla, lontani dalle leggi speciali. Noi vogliamo essere trattati come cittadini italiani. Ringrazio il cardinale che dal primo incontro ha sposato questo cammino da fare insieme. Grazie al Comune e all’Università noi religiosi possiamo dialogare meglio. Non dialogare vuol dire scontro e lo scontro non è civico. Per questo siamo orogogliosi, è il primo caso in Italia in cui quattro enti lavorano insieme. Questa è la moschea di Sesto, abbiamo circa 1.500 fedeli musulmani residenti a Sesto. All’ultimo Ramadan hanno partecipato circa settanta persone. Il lavoro per cercare di realizzare una moschea a Firenze va avanti e sta andando anche bene. Abbiamo 30 aree che siamo valutando, a primavera daremo delle risposte. Tempi di realizzazione della moschea? Noi speriamo di iniziare anche domani. Dopo il 10 gennaio speriamo di iniziare a fare un concorso di idee insieme agli uffici tecnici del Comune di Sesto. Spero di avere risultati positivi entro tre anni. Costo stimato? Non sono un tecnico. Il nostro obiettivo è servire la comunità. I nostri donatori sono sempre stati generosi, la comunità islamica ha sempre pagato di tasca sua. Noi accettiamo doni, ma con due condizioni. Prima di tutto vogliamo essere trasparenti, cioè tracciabili tramite la banca. In secondo luogo se uno mi dona un euro, non deve chiedere qualcosa di fronte a questo euro“.

Com’è noto, la moschea sorgerà su un terreno in via Pasolini per il quale il Regolamento Urbanistico prevede già la costruzione di edifici per il culto. L’Arcidiocesi di Firenze cederà a titolo oneroso l’area, di cui è proprietaria, alla Comunità musulmana. Si tratta di una superficie di 8.300 mq, sui quali possono essere realizzati fino a 2.500 mq di fabbricati per attività religiose. Contestualmente l’Arcidiocesi otterrà dall’Università un altro terreno situato di fronte alla chiesa della Madonna del Piano, nella zona del Polo scientifico. La superficie di questa seconda area è di 2.500 mq, rispetto ai quali il Comune di Sesto Fiorentino apporterà le modifiche agli strumenti urbanistici per costruire fino a 1.250 mq di fabbricati per attività religiose.

STEFANO NICCOLI

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