Polemica su smog e centraline per l’ “Agglomerato di Firenze”

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“Le notizie apparse oggi su un quotidiano non sono nuove e non sono corrette.

I dati citati facevano già parte della Relazione annuale sulla qualità dell’aria 2014 che Arpat redige e pubblica ogni anno.

Il fatto che si insista inoltre sull’affermazione che sia il Comune ad utilizzare solo parzialmente i dati elaborati dagli organismi tecnici di Arpat, appare evidentemente strumentale e non veritiero.

L’ubicazione delle centraline di rilevamento fa carico alle scelte che la Regione Toscana ha adottato per monitorare non solo la città di Firenze ma l’agglomerato fiorentino costituito da 8 Comuni.

I rilievi sulla qualità dell’aria competono alla Regione Toscana che si avvale di Arpat che ha una rete di centraline strutturate a norma di legge.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria ambiente, i controlli sui livelli di inquinamento atmosferico e la diffusione dei dati rilevati, vi sono normative specifiche che derivano dalla Direttiva 2008/50/CE recepita dal Decreto Legislativo 13 agosto 2010 n. 155.

Quest’ultimo demanda alle Regioni la pianificazione e la legislazione attuativa; infatti, con la Legge Regionale 11 febbraio 2010 n. 9, la Regione Toscana ha tradotto e attualizzato in sede locale le relative disposizioni.

Con la Delibera Giunta Regionale 6 dicembre 2010 n. 1025 è stata effettuata la classificazione del territorio regionale e predisposta la rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria.

E’ stata individuata una zona denominata “Agglomerato di Firenze” che comprende oltre a Firenze i comuni di Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Calenzano, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Scandicci e Signa.

La Regione Toscana, attraverso il suo organismo tecnico, Arpat, effettua il monitoraggio della concentrazione in atmosfera degli inquinanti normati cioè il particolato fine (PM 10) ed ultrafine (PM 2,5), il Biossido d’Azoto (N02), il Biossido di zolfo (S02), il monossido di carbonio (CO), il Benzene (C6H6) il Benzo(a)Pirene B(a)P e altri Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), i metalli -Arsenico (As), Nichel (Ni), Cadmio (Cd), Piombo (Pb)- e l’Ozono (03).

Alla luce di quanto sopra e della normativa vigente (europea, nazionale e regionale) non è il Comune che decide quali dati utilizzare né quale tipologia di centralina impiegare per valutare la qualità dell’aria.

Le medie da cui scaturiscono i dati sono giustappunto le medie delle centraline installate e non potrebbe essere diversamente stante la normativa vigente.

Rimane tuttavia evidente che l’azione del Comune, pur se già corretta, deve essere rivolta a garantire che anche le stazioni cosiddette di “traffico urbana” arrivino a misurare valori entro la soglia di legge. Le azioni già intraprese dal Comune di Firenze per la riduzione delle mobilità veicolare privata, che saranno completate con la realizzazione del sistema tramviario, contribuiranno a diminuire l’emissioni inquinanti che dal 2013 al 2014 sono complessivamente già diminuite del 9% come si legge nel Rapporto annuale sulla qualità dell’aria redatto da Arpat”.

Comune di Firenze

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