Quercioli (SBC): “Unire la sinistra? Non c’è mai stata la volontà delle parti di venirsi incontro”

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Una sinistra unita. Era questo l’augurio di una parte dei sestesi in vista delle elezioni comunali di giugno. Non sarà così però. I candidati a sindaco, infatti, saranno due. Da una parte Lorenzo Falchi, sostenuto da Sinistra Italiana e dall’associazione Per Sesto, di cui fanno parte – tra gli altri – gli otto ex consiglieri comunali del Partito Democratico, firmatari, a luglio, della mozione di sfiducia a Sara Biagiotti. Dall’altra Maurizio Quercioli, leader di Sesto Bene Comune, appoggiato da Rifondazione Comunista, Alternativa Libera e Possibile.

A far chiarezza su questa divisione interna alla sinistra è stato lo stesso Maurizio Quercioli durante una conferenza stampa tenutasi nella mattinata di giovedì 7 aprile al bar Picchiani.

La delusione per una mancata unione è collettiva. Abbiamo lavorato per tre mesi all’ipotesi di unirci. Mi dispiace aver letto molte offese nei miei confronti sui social network. Quando ci si divide, la colpa non è mai di uno solo. Uno dei punti da sottolineare è la pregiudiziale nei confronti delle primarie. La selezione di un candidato non passa necessariamente da questo strumento. Avevamo anche creato un gruppo che approfondisse i criteri per la selezione del candidato a sindaco e nelle liste. Le primarie, a livello nazionale e locale, non solo non hanno individuato i migliori candidati, ma hanno anche diviso. Quando c’era il centrosinistra, le primarie univano. Con la morte del centrosinistra, ci sono sempre state delle polemiche successive. Quelle di due anni fa sarebbero state primarie di centrosinistra, all’interno di una logica, tra forze alleate nel governo della città. Non fu la Biagiotti a dirmi di no alle primarie, ma l’allora classe dirigente del Pd. A Sesto il centrosinistra è morto in quel momento. Il motivo principale della divisione è che abbiamo trovato differenze nei programmi elettorali. Non c’è mai stata la volontà concreta di entrambe le parti di venirsi incontro. Noi ci assumiamo la responsabilità di questo fallimento che, però, vorremmo trasformare in vittoria. Problemi di leadership? Mi era stato chiesto di esserci perché rappresentavo un riferimento di due anni di battaglia”.

“Abbiamo scelto Maurizio dopo un percorso durante il quale le varie forze politiche si sono confrontate – ha aggiunto Claudio Pizzuto, presidente di Alternativa Libera Sesto Fiorentino -. Il candidato migliore deve esprimere la passione che abbiamo maturato in questi due anni. In questi tre mesi non siamo riusciti a trovare la sintonia con le altre forze di sinistra. Abbiamo esigenze e metodologie di lavoro diverse che non potevano essere messe in comune, anche se entrambe le parti sono contrarie all’aeroporto e all’inceneritore. Dietro a Maurizio c’è la volontà di fare squadra, è questa la differenza che deve portare i sestesi a votare la nostra coalizione. Non c’è più il partito che impone le proprie scelte. E’ un dato di fatto che le forze che ora appoggiano Lorenzo Falchi, in passato erano sul fronte opposto al nostro per quanto riguarda le due grandi opere. Non vogliamo puntare il dito contro qualcuno in particolare, ma ripeto che c’è una differenza di metodologia di lavoro”.

Non potevano mancare, ovviamente, i riferimenti al nuovo aeroporto di Firenze e all’inceneritore, le due grandi infrastrutture che stanno tenendo banco nella piana: “Dobbiamo portare a compimento una battaglia iniziata due anni fa con le elezioni, proseguita in consiglio comunale e basata sul recupero della qualità della vita, quindi battaglia contro aeroporto e inceneritore – ha continuato Quercioli – . Queste due opere porterebbero alla distruzione complessiva del territorio sestese. Le alternative a queste due infrastrutture danno maggior qualità al territorio. Bloccare la realizzazione di aeroporto e inceneritore permetterebbe di valorizzare ciò che di buono c’è e mi riferisco al Polo Scientifico, alle oasi naturali e ai reperti archeologici. E’ l’ultima possibilità che i sestesi hanno. Dobbiamo valorizzare gli aspetti di qualità, come ad esempio il Polo, inteso non tanto come rapporto che manca anche come collegamento di viabilità, ma soprattutto come collegamento culturale. Se la qualità della vita diminuirà, verranno meno alcuni elementi aggregativi tipici del nostro Comune. I sestesi devono riprendere in mano il loro futuro, a prescindere dal pensiero politico. La priorità è salvare il territorio. Non c’è un discorso di rivalsa in noi, non ci vogliamo vendicare di qualcuno, ma vogliamo difendere Sesto e dare voce a tutti i cittadini. Se riusciamo a far passare questo concetto, allora potremo mandare all’opposizione il partito che è stato la causa di questa sciagura. Il Pd ha bisogno di un po’ di bagno di opposizione, deve ritrovare quelle potenzialità che un tempo aveva. La nostra è una battaglia per la democrazia contro il centralismo. Nelle crisi c’è sempre la tendenza a centralizzare il potere e le decisioni in poche mani. Non vogliamo un voto ideologico, ma un voto pragmatico. Stiamo già definendo una serie di atti che potrebbero rimandare la realizzazione dell’inceneritore e trovare un’alternativa a quest’opera. Il candidato sindaco del Pd Lorenzo Zambini dà per acquisito l’inceneritore e l’aeroporto e si preoccupa di come l’inquinamento verrà mitigato. Ballottaggio? Se ci andrà Falchi, lo sosterremo. Pensiamo di poter arrivare al ballottaggio perché la nostra proposta è maggioritaria. Il rischio è che il Pd conquisti la maggioranza assoluta nonostante la perdita di alcuni voti a sinistra. La destra e i moderati stanno dando un appoggio notevole al Pd, sia a livello nazionale che locale. Da un punto di vista tecnico, la nostra coalizione sarà formata sicuramente da più di una lista”.

Bisogna riconoscere quando ci sono differenze oggettive sugli obiettivi per Sesto – ha detto Mauro Ceccherini di Alternativa, ex Movimento 5 Stelle -. Abbiamo cercato l’unione che avrebbe dovuto avere basi solide e trasparenti, con una discontinuità col passato. Dall’altra parte c’è stato un utilizzo della discontinuità per ripristinare una condizione precedente. Le forze politiche che fanno parte della nostra coalizione si sono riconosciute nella proposta di cambiamento e discontinuità”.

Intanto martedì 12 aprile alla Pieve San Martino sarà presentato il programma elettorale della coalizione formata da Sesto Bene Comune, Rifondazione Comunista, Alternativa Libera e Possibile.

STEFANO NICCOLI

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