Villa Ragionieri, i pazienti oncologici chiedono il mantenimento delle terapie

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Un plico con le lettere di alcune pazienti in cura al centro oncologico fiorentino consegnato a tutti i consiglieri della commissione regionale Sanità e un concentrato di richieste in vista della chiusura di Villa Ragionieri. Su tutte, il mantenimento dei protocolli avviati nei trattamenti di cura. Si sono presentate così le rappresentanti dei pazienti di Villa Ragionieri nell’audizione in commissione Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd), questa mattina a palazzo Panciatichi.

“Siamo in rappresentanza dei circa cinquanta pazienti di Villa Ragionieri, per lo più donne che vivono ogni giorno la battaglia contro il cancro. In quella struttura abbiamo trovato un punto di riferimento, mentre tutto intorno, con l’arrivo della malattia, perdevamo i punti fermi della nostra vita. Ci curano persone competenti e vicine umanamente, un gruppo di professionisti che ci ha seguito, assistito costantemente e assicurato un supporto psicologico determinante”. Quando è arrivata la comunicazione del trasferimento in altre strutture, raccontano, “ci siamo dovute confrontare con il rischio di perdere la stabilità che faticosamente avevamo recuperato”. Alcune hanno già cercato di rivolgersi a strutture pubbliche, “per mantenere le terapie alle quali siamo sottoposte. Siamo state accolte con gentilezza – hanno spiegato alla commissione –, ma in diversi casi ci è stato anche fatto presente che il protocollo di chemioterapia al quale siamo sottoposte non è standard e non è detto che possa essere confermato”. Di qui, “la richiesta fondamentale: che ci venga assicurata la continuità delle cure. Abbiamo capito che non si potrà fare molto per Villa Ragionieri, andiamo dunque altrove, ma chiediamo che venga mantenuto il protocollo che stiamo seguendo, anche con l’utilizzo di farmaci biologici che ancora non sono applicati nelle strutture pubbliche. Cure hanno portato negli ultimi mesi ad un miglioramento dei nostri quadri clinici”.

Richieste che attendono “risposte in tempi brevi, aspettare mesi vorrebbe dire veder crollare quello che faticosamente abbiamo ottenuto nella lotta contro la malattia”. Si tratta di protocolli che “seguono le stesse linee guida internazionali seguite in tutto il mondo”, ha spiegato Chiara Fulignati, medico oncologo che lavora a Villa Ragionieri. “Teniamo conto anche dei risultati degli studi clinici, di farmaci che possono essere considerati efficaci, vengono inseriti in uno studio clinico di fase 2 e non sono ancora entrati nella pratica clinica attraverso uno studio di fase 3”.

Il presidente Scaramelli, in accordo con le considerazioni espresse dagli altri commissari, ha osservato come “da parte nostra è doveroso farci carico delle difficoltà che ci avete rappresentato e delle vostre richieste. Grazie a questo incontro, abbiamo chiaro qual è il problema principale sul tavolo. La questione è complessa – ha proseguito Scaramelli –, perché l’acquisizione di farmaci in fase 2 può incontrare problemi nel passaggio della gestione dei protocolli in strutture pubbliche. Questo deve essere tenuto presente, ma oggi abbiamo il dovere di rapportare le vostre esigenze e le vostre aspettative all’organo di governo regionale. Avrò cura di trasmettere quanto prima, l’esito del nostro incontro all’assessore Saccardi, che già sta lavorando su questo tema, e chiedere un’attenzione particolare alla continuità delle cure, dei protocolli rispetto ai percorsi terapeutici già avviati, laddove sia compatibile farlo in ragione della valenza scientifica e delle risorse economiche”.

Consiglio Regionale della Toscana

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