Volley, brutto episodio di discriminazione

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TuttoSesto

E’ successo a Sesto, ma poteva capitare ovunque. Per la verità sarebbe meglio che non capitasse.

I fatti: sabato 14 novembre al Palatarli di Sesto Fiorentino si svolgeva la partita di Volley serie B2 maschile fra Sestese Maxitalia Jumboffice e Orbetello. L’allenatore della compagine lagunare è allenata da Matteo Bartolini che ormai da quattro anni porta con sé in panchina il figlio Matteo, una ragazzo colpito dalla sindrome di Down, ma grande appassionato di pallavolo tanto da sentirsi il vero allenatore della squadra e di essere segnalato come dirigente della stessa.

Qual è il problema verrebbe da chiedersi. Nessuno apparentemente, solo che Matteo non appariva nella lista dei dirigenti accompagnatori (pare che in panchina non ce ne possa stare più di uno) e gli arbitri, applicando alla lettera il regolamento, anche dopo aver consultato la federazione, hanno fatto accomodare il ragazzo accanto al medico e al personale di soccorso.

Non è valso neanche il beneplacito della squadra avversaria, in questo caso la Sestese. Matteo si è dovuto accomodare dietro la panchina.

La vicenda ha avuto risalto grazie al post su Facebook pubblicato dal padre di Matteo e che riportiamo più in basso. Si trattava di scegliere fra regolamento e cuore. Forse si poteva fare diversamente. A voi il giudizio.

Chi mi conosce sa che non amo scrivere e alle parole preferisco la palestra e la piscina ma quello che mi è successo sabato sera è una cosa talmente vergognosa che merita di essere condivisa.

Alleno squadre di pallavolo da 30 anni e da almeno quattro condivido la panchina con una persona speciale, mio figlio Matteo il quale si ritiene il vero allenatore della squadra.

Per farlo andare in panchina abbiamo chiesto alla Federazione una deroga: ci è stato detto di tesserarlo come dirigente (cosa che abbiamo regolarmente fatto) e con questo tesseramento gli arbitri sicuramente non avrebbero fatto nessuna obbiezione. Sabato, invece, 2 personaggi hanno deciso che in panchina non poteva starci ed è stato fatto accomodare dietro la stessa insieme al medico e al personale addetto al pronto soccorso.

Non vi potete immaginare lo stupore di Matteo che comunque da buon atleta ha accettato questa decisione a dir poco vergognosa. Alla fine della partita da noi persa meritatamente 3-0 mi sono permesso di dirgli che sicuramente alcune loro decisioni in momenti importanti non sono state a noi favorevoli ma che quello che hanno fatto nei confronti di Matteo meritava di essere raccontato a qualche giornale.

Risultato di tutto questo mi trovo squalificato per una giornata (cosa sicuramente poco importante). Sicuramente diventerete dei bravissimi arbitri ma la vostra sensibilità nei confronti di chi ha qualche problema è pari a zero e questa cosa non si compra e non s’impara, o ce l’hai o non ce l’hai. Grazie lo stesso anche per Matte”.

STEFANO NICCOLI

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