13 settembre 1931 – Inaugurazione dello stadio di Firenze

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Stadio - Torre di Maratona
Tuttosesto

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

13 settembre 1931 – Inaugurazione dello stadio

I successi nelle categorie minori della A. C. Fiorentina, che era nata nel 1926 dalla fusione fra il Club Sportivo e la Libertas, resero lo stadio di via Bellini insufficiente e incapace di far fronte alle richieste dei tifosi.

Il marchese Luigi Ridolfi, presidente della società e segretario del fascio di Firenze, ottenne allora la possibilità di costruire un nuovo stadio nella zona di Campo di Marte dove sorgeva il vecchio areodromo.

Il progetto fu affidato all’ingegner Pier Luigi Nervi che realizzò quello che è ritenuto un capolavoro dell’architettura degli anni ’30. Numerosi furono gli elementi innovativi e avveniristici per l’epoca: la tribuna priva di sostegni intermedi, le scale elicoidali e la torre di Maratona.

L’inaugurazione, nonostante l’impianto non fosse ancora terminato, avvenne 13 settembre 1931 con la partita Fiorentina – Admira Vienna terminata 1 a 0 per i viola con gol del fuoriclasse Petrone.

Secondo le cronache dell’epoca, in perfetto stile fascista, il pallone dell’incontro fu lanciato da un aeroplano guidato dal pilota acrobatico Vasco Magrini. Lo stadio fu intitolato a Giovanni Berta, un fascista vittima degli scontri fra fazioni contrapposte che caratterizzarono i primi anni Venti in tutta Italia.

La morte di Giovanni Berta risale al 28 febbraio 1921, quando, in seguito all’omicidio del dirigente comunista Spartaco Lavagnini, i disordini scoppiarono sul ponte Sospeso, la struttura voluta da Leopoldo II nel 1835 e che, qualche anno dopo i fatti in questione fu sostituito dal ponte alla Vittoria.

Giovanni Berta fu gettato oltre la spalletta e morì nell’Arno ingrossato dalle piogge stagionali. La sua morte fu volutamente strumentalizzata dal regime che ne fece un “Martire della Rivoluzione Fascista”. Oltre che la dedica dello stadio, a suo nome furono intitolate anche l’attuale Piazza delle Cure, un villaggio in cirenaica e una nave della flotta italiana:

Hanno ammazzato Giovanni Berta
fascista tra i fascisti,
vendetta, sì vendetta
farem sui comunisti

Gli antifascisti in risposta a questa canzonetta, cantavano, sulla stessa aria:

Hanno ammazzato Giovanni Berta
dei fasci fiorentini
è stato vendicato
Spartaco Lavagnini

DANIELE NICCOLI

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