18 gennaio 1293 – Gli Ordinamenti di Giustizia

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

18 gennaio 1293 – Gli Ordinamenti di Giustizia

Nel dicembre 1292 fu eletto Priore Giano della Bella, discendente di una delle più antiche e nobili famiglie fiorentine. Secondo Dante i suoi antenati sarebbero stati insigniti del titolo di cavaliere addirittura dal gran Barone Ugo di Toscana. Nonostante le sue origini, politicamente sposò le istanze della nuova borghesia dando una svolta in senso “popolare” al governo cittadino.

da esso ebbe milizia e privilegio;
avvegna che con popol si rauni
oggi colui che la fascia col fregio   (Dante Alighieri)

Per suo volere il 18 gennaio 1293 furono emanati gli Ordinamenti di Giustizia che prevedevano l’esclusione dei magnati dalle cariche pubbliche e imponevano l’esercizio effettivo di un’Arte per accedere alla carica di priore. Contemporaneamente diede vita alla magistratura del Gonfaloniere di Giustizia che aveva il compito di guidare il collegio dei Priori e la milizia cittadina..

i nobili e grandi cittadini insuperbiti faceano molte ingiurie a’ popolani,
con batterli e con altre villanie.
Onde molti buoni cittadini popolani e mercatanti,
tra’ quali fu un grande e potente cittadino
(savio, valente e buono uomo, chiamato Giano della Bella,
assai animoso e di buona stirpe,
a cui dispiaceano queste ingiurie) se ne fe’ capo e guida   (Dino Compagni)

Come conseguenza della riforma i membri di circa 150 famiglie nobili furono estromessi dalla vita politica e pene durissime furono previste per chi non avesse rispettato le nuove leggi o si fosse reso responsabile di risse e tumulti.

Poi che l’austero e pio Gian de la Bella
Trasse i baroni a pettinare il lin   (Giosuè Carducci)

Gli Ordinamenti di Giustizia rappresentarono una vera e propria rivoluzione nel governo cittadino, ma furono ridimensionati appena il popolo grasso si sentì soddisfatto dei benefici ottenuti. Grande era il timore per un ulteriore allargamento della rappresentanza. Dopo solo un anno dall’entrata in vigore degli Ordinamenti, Giano cadde vittima di una congiura, cui probabilmente non fu estraneo il futuro papa Bonifacio VIII, e fu costretto all’esilio. Il popolo magro rimase amcora escluso dalla vita politica. Sarebbe tornato a far parlare di sé qualche anno più tardi con il tumulto dei Ciompi.

Daniele Niccoli

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