Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
21 agosto 1968 – Il Mostro di Firenze
Negli anni che vanno dal 1968 al 1985, le campagne fiorentine furono insanguinate da otto duplici omicidi che, col passare degli anni e l’approfondimento delle indagini, hanno iniziato a mostrare molti punti in comune: le vittime erano coppie di fidanzati che si erano appartate alla ricerca di un po’ di intimità, la ragazza spesso subiva mutilazioni, l’arma del delitto era sempre la stessa.
Tutto ebbe inizio il 21 agosto 1968 quando in prossimità del cimitero di Signa furono assassinati Antonio Lo Bianco e Barbara Locci. I due corpi furono ritrovati all’interno di un’Alfa Romeo Giulietta. Sembrava il classico omicidio per gelosia maturato nell’ambiente degli emigrati sardi e, infatti, per esso fu condannato il marito della donna, Stefano Mele.
L’arma del delitti, una beretta 22, non fu mai ritrovata. Mele giurò di averla gettata in un canale, ma, nonostante le ricerche accurate, non fu mai trovata. La pistola fu protagonista anche degli episodi successivi, ma solo al quarto di questi si riuscì a ricollegarla all’antico episodio di Signa.
Molti erano stati nel frattempo i sospettati, ma la vera svolta delle indagini si ebbe nel 1991 con l’arresto di Pietro Pacciani, un uomo violento e già condannato a tredici anni di carcere per aver ucciso un rivale in amore e aver costretto la “fidanzata” a un rapporto sessuale accanto al cadavere della vittima.
Pacciani fu riconosciuto colpevole degli omicidi del cosiddetto Mostro di Firenze e condannato all’ergastolo, ma fu assolto in Appello e quindi scarcerato. La Cassazione ordinò allora un nuovo processo, ma prima che questo si celebrasse, Pacciani fu trovato morto nel suo casolare di campagna con i pantaloni abbassati e il maglione tirato su fino al collo.
L’autopsia stabilì che la morte poteva essere stata causata da un farmaco anti asma nocivo per un cardiopatico come Pacciani che, peraltro, non era asmatico. La vicenda andò a incrementare i dubbi e le ombre che negli anni si sono accumulati sul caso.
Se è vero infatti che alla fine gli amici di Pacciani, i famosi “Compagni di Merende”, furono condannati, è altrettanto vero che non è stato possibile fare chiarezza sulla presenza di un secondo livello. Pacciani disponeva di quantità ingenti di soldi di cui non è mai riuscito a chiarire la provenienza. Qualcuno lo pagava per i feticci?
Molti personaggi che avevano a che fare con gli avvenimenti sono stati trovati morti in circostanze poco chiare. Tra le tante quella di Francesco Narducci, medico di Perugia, trovato morto nel Lago Trasimeno e protagonista, suo malgrado, di un inquietante episodio di sostituzione di cadavere. Il tempo che scorre rende sempre più improbabile l’identificazione di eventuali mandanti e sulla vicenda è destinato a rimanere un inquietante alone di mistero che alimenta la rabbia dei parenti delle povere vittime.
Daniele Niccoli
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: 1968 primo delitto del mostro di firenze, Stefano Mele e socio. dI conseguenza il mostro di firenze è pista sarda. anche perché la pistola è sempre quella. perché i proiettili sono sempre quelli. perché le scatole dei proittili sono sempre quelle. perché le scene delitti sono sempre quelle. perché i concetti seriali sono sempre quelli. se qualcuno crede che tutto ciò possa essere passato di mano dalla pista sarda a mister x, il quale avrebbe compiuto il secondo terzo e quarto delitto, per poi passare nuovamente il tutto ad i compagni di merende, guardi meno film in tv di fantascienza :
La pistola non puo’ essere considerata al 100% la stessa del 1968,in quanto bastano solo 3 parti,percussore estrattore e canna,e con i proiettili si orriene lo stesso risultato,c’è anche da tenere in conto l’eventuale depistaggio del 1982 relativo ai bossoli (unica volta nella storia spillati a un faldone) e il caso ricordato fortuitamente da un maresciallo, “Fiori”,quindi il primo della serie di delitti potrebbe benissimo essere un omicidio a parte e non del mostro di firenze.Per quanto riguarda Narducci Francesco e’ molto piu’ complicato di quanto ci e’ stato detto e propinato per anni basti pensare che nel 13 ottobre 1985 sulle sponde del lago Trasimeno e’ stato accertato uno scambio corpo (che fa pensare subito a una fuga),se poi mettiamo in conto che nel 2002 e’ stato riesumato e la famiglia non ha dato il consenso a comparare il Dna per accertarne l’identificazione la cosa diventa ancora piu’ imbarazzante.Inoltre alla riesumazione non hanno comparato neanche una ortopanoramica antemortem con i denti della salma,quindi se volete seguire bene il caso Narducci e mostro di Firenze vi lascio il link del canale youtube che tratta in modo imparziale e accuratamente la vicenda https://youtube.com/channel/UCJLW-yAeIAmQzMJ9uOSriyQ
1968-1974 : no asportazioni organi, no mentalità seriale obbligatoria da asportazione organi. novantasei-novantotto coltellate inferte su di lei nel 1974, si odio contro donne che si appartano. il serial killer mostro di firenze uccideva per odio contro donne che si appartavano. decide di diventare asportatore di organi dal terzo delitto in poi, 1981, quando galvanizzato perché tutti parlano di lui, decide di ampliare le proprie scene dei delitti anche con asportazioni organi alle donne :