22 aprile 1933 – Inaugurazione del Maggio Musicale Fiorentino

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Duomo 1
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Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

22 aprile 1933 – Inaugurazione del Maggio Musicale Fiorentino

Fin da tempi molto antichi a Firenze si è celebrato, con il Calendimaggio, il ritorno della primavera. I festeggiamenti iniziavano il 30 di aprile con la sospensione delle attività mercantili e l’inizio di sfilate e cortei per le strade della città. Ovunque si tenevano banchetti e la città era completamente addobbata a festa. Uno sfoggio di bandiere e fiori faceva da cornice alla processione dei ragazzi che portavano i “maggi” o “majo”, cioè i rami fioriti degli alberi, fino alla porta di casa della ragazza di cui erano innamorati. La rinascita della natura rappresentava così il momento opportuno per manifestare il loro amore. Nel frattempo le ragazze eleggevano la loro regina e sfilavano per la città con la testa ornata da ghirlande di fiori.

Madonne fiorentine, canto per voi l’amore
voi profumate il cammino dei nostri sogni d’or   (Carlo Buti)

Per il Calendimagggio in piazza Santissima Annunziata si svolgeva il mercato contadino mentrel’Arte dei Calzolai coglieva l’occasione per onorare il protettore San Filippo con un altare addobbato con i prodotti della primavera. Insomma il Calendimaggio rappresentava il risveglio della città e le persone che la abitavano sfruttavano l’occasione per esaltare tutte quelle cose che le rendevano felici: il canto, il gioco, il profumo e, soprattutto l’amore.

E’ primavera svegliatevi bambine
alle Cascine messer Aprile fa il rubacuor   (D’Anzi, Galdieri)

Per rinverdire la vecchia tradizione il Marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano e il maestro Vittorio Gui, appoggiati dal gerarca fascista, Alessandro Pavolini, il 22 aprile 1933 diedero vita ad un festival musicale che da allora ha preso cadenza annuale. Già dal 1928 Gui aveva fondato la Stabile Orchestrale Fiorentina che, in occasione del festival, divenne l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

Il primo direttore fu lo stesso Gui. A lui subentrarono prima Mario Rossi e poi, dal 1957 al 1964, il maestro Bruno Bartoletti che dal 1985 al 1991 fu anche direttore artistico della manifestazione musicale. Bartoletti è stato un grande direttore d’orchestra ed ha rivestito incarichi di rilievo a Copenaghen, Roma, Parma e Chicago. Era nato a Sesto Fiorentino il 10 giugno 1926 e, nonostante il suo peregrinare per motivi professionali, è sempre rimasto legato alla sua città d’origine, tanto che, sebbene fosse residente a Firenze ormai da tanti anni, ha voluto che il suo funerale si celebrasse nella Pieve di San Martino a Sesto. Nel frattempo, nel 2006 il Comune di Sesto Fiorentino gli aveva concesso la cittadinanza onoraria

Daniele Niccoli

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