77 anni fa la strage del Collegino di Colonnata, Falchi: “Lavorare per una cultura della pace”

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Lorenzo Falchi
Foto: Comune di Sesto Fiorentino

Ci sono date impossibili da dimenticare. Una di queste, per Sesto Fiorentino, è martedì 8 febbraio 1944. Sono passati 77 anni dalla strage del Collegino di Colonnata. Quel giorno alle 11.20, lungo il muro perimetrale della Villa Gerini in via delle Porcellane, persero la vita ventitré bambini, allievi nella scuola di Quinto, e il loro chierico tirocinante Teofilo Tezze a causa delle bombe sganciate dagli alleati americani.

L’impatto fu così violento che resti di vestiti e brandelli di corpi furono ritrovati a duecento metri di distanza dal luogo della deflagrazione. I funerali si svolsero il 13 febbraio nella chiesa di San Romolo a Colonnata. Tutta la città si fermò a rendere omaggio alle piccole bare bianche disposte a quattro a quattro all’interno della Chiesa stessa.

Sesto com’era

La commemorazione tenutasi nella piovosa mattinata di domenica 7 febbraio 2021 nel rispetto delle norme anti covid, ha visto comunque una discreta partecipazione . “Ricordare è necessario, dimenticare è un delitto”.

Targa strage del Collegino
Foto: Comune di Sesto Fiorentino

Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, ha deposto prima una corona al Cimitero Maggiore presso il monumento che ricorda la strage, poi un ‘altra al tabernacolo in via delle Porcellane.

Ricordiamo il fatto più tragico vissuto dalla nostra comunità. Le motivazioni per cui furono sganciate quelle bombe non sono state ancora ricostruite. Ci sono varie ipotesi, ma non è l’aspetto che adesso c’interessa – ha detto il sindaco Lorenzo Falchi. C’interessa, piuttosto, ricordare l’assurdità della violenza che porta con sé la guerra. Dalla Liberazione il nostro Paese non ha più conosciuto, per fortuna, sul proprio suolo la tragicità degli effetti della guerra, ma gli ultimi anni sono stati costellati da episodi di guerra simili a quelli che noi abbiamo conosciuto. Donne e uomini, evidentemente, non hanno imparato a bandire la guerra dalla propria vita. 

Cosa ci rimane oltre all’obbligo morale e civile di ricordare questa strage? Negli anni la nostra comunità ha provato a tenere viva la memoria e a lavorare per una cultura della pace che superi la guerra e i suoi effetti drammatici. C’è ancora tanto da fare, ma sappiamo anche che non possiamo fare un passo indietro. Dobbiamo fare questo se vogliamo immaginarci un futuro migliore per noi e per i nostri figli”. 

Durante il suo intervento il primo cittadino ha letto il ricordo della sorellina di una delle piccole vittime. Tre anni fa Tuttosesto.net pubblicò il diario consegnatoci da una nostra lettrice che ne era venuta in possesso. Si trova adesso alla biblioteca Ernesto Ragionieri. Nel nostro piccolo, siamo fieri di aver contribuito a tener viva la memoria della strage del Collegino di Colonnata.

Le bombe non sono MAI intelligenti.

STEFANO NICCOLI

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