Non si sono fatti attendere i commenti delle opposizioni sulla variante Ginori, approvata dal Consiglio comunale di Sesto Fiorentino durante la seduta di martedì 5 novembre.
Serena Terzani di Insieme Cambiamo Sesto-Per Sesto Bene Comune, ha parlato di occasione persa. Su questo argomento ecco anche il parere di Lorenzo Zambini, capogruppo del Partito Democratico:
“La variante Ginori non ha niente a che vedere con il salvataggio dei 250 lavoratori della Ginori. I lavoratori della Ginori sono salvi da tempo! Lo sanno i lavoratori, lo sa la città e lo sa anche il Sindaco di Sesto Fiorentino. Vedere il Sindaco Falchi che strumentalizza i lavoratori per distogliere l’attenzione dalle sue difficoltà è vergognoso. In politica furbizia e cinismo possono aiutare nell’immediato, ma non costruiscono niente di buono.
Il tema era ed è la variante Ginori, cioé come e quanto costruire. Per noi Sesto Fiorentino non ha bisogno di 10.000 metri quadri di nuovo cemento per altre case o altri supermercati in un’area dall’altissimo valore culturale accanto al Museo Ginori. Ovviamente eravamo disponibili a ragionare su un progetto più ridotto, ma in 23 mesi di tempo, da quel famoso dicembre 2017, il Sindaco e l’attuale maggioranza hanno evitato di aprire un percorso di confronto con le forze politiche e con la città, molto più facile stare chiusi nelle proprie stanze e poi dirci “o bere o affogare!” Ma noi non abbiamo nessuna intenzione né di bere, né di affogare, bensì di reagire con forza a politiche negative per la città“.
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