Era il 26 maggio 2014 quando Sara Biagiotti fu eletta nuovo sindaco di Sesto Fiorentino con oltre il 56 per cento dei consensi. L’ex assessore allo sviluppo economico del Comune di Firenze ebbe la meglio sugli sfidanti Maurizio Quercioli (Sesto Bene Comune), Davide Loiero (Forza Italia), Marcello Massi (Nuovo Centro Destra), Giovanni Policastro (Movimento 5 Stelle) e Fabrizio Muscas (Movimento Sesto 2014). A più di 365 giorni dal voto, TuttoSesto ha deciso di intervistare gli ex candidati sindaco per avere una loro valutazione del primo anno di mandato di Sara Biagiotti e per sapere cosa avrebbero fatto se fossero stati al suo posto.
Dopo Maurizio Quercioli di Sesto Bene Comune (LEGGI QUI), Davide Loiero di Forza Italia (LEGGI QUI) e Marcello Massi del Nuovo Centro Destra (LEGGI QUI), è la volta di Fabrizio Muscas del Movimento Sesto 2014.
“Non mi vorrei limitare a Sara Biagiotti, ma mi concentrerei sulla situazione politica sestese che è diventata ingestibile. Il Movimento Sesto 2014 l’aveva prevista più di un anno fa quando eravamo solo un movimento d’opinione e non una forza politica. Si cominciava a parlare di elezioni e quindi di primarie che non ci sono state perché nessuno ha voluto farle. Sesto è stato uno dei pochi paesi toscani che non ha avuto le primarie, è un fatto grave. Questo è il primo giudizio negativo che do sul PD e su Sara Biagiotti. Noi le avevamo detto che sarebbe stato più giusto che si confrontasse con le primarie. In caso di vittoria, avremmo avuto più legittimazione all’interno del Pd. Ha fatto, invece, un giochino di potere col vecchio gruppo dirigente del Pd, responsabile – più di altri – della confusione che regna a Sesto. Il vecchio gruppo dirigente comanda nel Consiglio Comunale e ha la maggioranza. Ha detto, fin dal principio, che Sara Biagiotti era la candidata unica del Pd, ma questa era una falsità. Il sindaco ha sbagliato ad accettare la legittimazione di un gruppo dirigente a fine corsa perché poi, quello stesso gruppo, ha cominciato a fargli la guerra, richiedendo poltrone e potere. Questo è lo scenario di oggi a Sesto. In questo momento, il sindaco si sente spalleggiato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, la persona più importante e potente d’Italia, e per questo se ne sta fregando della politica sestese.
Nonostante sia appoggiata dal Premier, Biagiotti non ha fatto nulla di visibile per Sesto. Dà l’impressione di essere una persona messa lì con l’unico compito di garantire solo le scelte ritenute importanti nelle alte sfere, tipo l’aeroporto e l’inceneritore. Sta attenta solo a rendere meno visibili i dubbi di tanti cittadini sestesi e la protesta che il territorio esprime. Al suo posto, governano i burocrati e i funzionari del Comune, ma mancano proposte politiche come invece il Movimento Sesto 2014 aveva presentato in campagna elettorale e mi riferisco, ad esempio, al rilancio del centro di Sesto, con il recupero di alcuni edifici storici come il Palazzo Pretorio e la Polisportiva, all’attenzione per il commercio, con l’individuazione magari di una vocazione primaria nel settore, in grado di fare da traino anche per altre forme di attività e con l’abolizione della vecchia ZTL, promessa e mai mantenuta, alla riqualificazione culturale, al reale rilancio di iniziative per il lavoro, studiando forme di detassazione per le imprese che creano posti, e magari sottraendo qualche euro a politiche sociali giovanili soltanto assistenzialistiche che rischiano di essere davvero anacronistiche, a forme di attenzione all’ambiente che possano consentirne la conservazione del patrimonio floro-faunistico e paesaggistico attraverso una azione mirata di defiscalizzazione nei confronti di enti, associazioni, ma anche privati cittadini che contribuiscano al mantenimento dell’ambiente. Non si vede niente di tutto ciò. Sesto è governato attraverso bilanci tecnici e ragionieristici, troppo poco. Oggi non si tratta solo di garantire i servizi sociali della scuola, ma anche di rilanciare l’occupazione, muoversi per la riattivazione del centro anche per quanto riguarda gli immobili. Queste sono alcune cose che avrei fatto io se fossi diventato sindaco. Relativamente al bilancio, sottolineo lo scandaloso silenzio sui 15 milioni e mezzo di deficit. Non è un buco perché nessuno ha rubato, ma sono soldi che, chi ha governato prima, fa mancare a chi è arrivato dopo. Non sto dicendo che la vecchia amministrazione ha rubato, ma sono 15 milioni e mezzo che i sestesi devono ripagare, sono 534mila euro tutti gli anni e si parte da un deficit di 29 anni. Nonostante questo, a mio parere, questo bilancio avrebbe delle possibilità per qualche atto di coraggio, almeno per quegli investimenti di rilancio che non possono più essere rimandati pena il degrado della città. Esempio: se si deve partire con 534mila euro di sbilancio, si potrebbe partire invece con 634mila, contraendo mutui che la Legge e i dati economici del Comune ancora permettono, in modo da ristrutturare, ad esempio, la Lucciola, il Palazzo Pretorio eccetera. Queste sono le priorità della città. Sesto deve diventare il dormitorio di Firenze o ha le possibilità per sviluppare il centro e il commercio? Biagiotti non sta facendo niente di tutto questo”.
Cosa avresti fatto, se fossi stato eletto sindaco?
“Alcune cose le ho già dette. Un Comune non deve avere solo finalità assistenziali o legate all’obbligo scolastico. Deve interloquire con le categorie come quelle dei commercianti, degli artigiani eccetera. Poi ci sono le questioni relative all’aeroporto e all’inceneritore. Su quest’ultimo punto, la Regione Toscana ha consentito agli altri inceneritori previsti, l’ultimo quello di Selvapiana, di chiudere. L’unico che rimarrebbe è quello della piana fiorentina, inserito in una zona ad alta densità abitativa su cui prevedibilmente si riverseranno non solo i rifiuti dell’area fiorentina ma un po’ di tutta la regione o forse anche da fuori . Capitolo aeroporto. La questione non è solo ambientale. C’è anche un discorso di opportunità. Se in Toscana ci deve essere un aeroporto con caratteristiche intercontinentali, non mi spiego perché deve sorgere alla periferia di Firenze, in una delle zone più belle del mondo con caratteristiche ambientali, paesaggistiche, storiche e architettoniche. So che le decisioni, soprattutto su questi temi, non vengono prese a Sesto, ma avrei avuto un atteggiamento più netto, avrei manifestato con durezza le opposizioni provenienti da tante persone e avrei preteso un maggiore ascolto della Regione. Lo avrei fatto anche per maggiore rispetto nei confronti del Consiglio Comunale.
Il Pd di Sesto? Non credo a una virgola da quello che esce dal vecchio gruppo dirigente. A Sesto oggi qualcuno può veramente parlare di bilanci troppo ragionieristici, ma chi ha creato un disavanzo di 15 milioni e mezzo non può dire niente. Le critiche di Mariani nei confronti di Sara Biagiotti (LEGGI QUI)? Mi sembrano del tutto inefficaci e strumentali. Non c’era bisogno che Eller Vainicher (assessore al bilancio, ndr) spiegasse ora ai cittadini che c’è qualcosa che non quadra nel bilancio di Sesto. Doveva farlo, per onestà verso i cittadini, il vecchio gruppo del PD di cui Mariani è il giovane vecchio rappresentante di punta. Le critiche di Mariani sono gratuite, si è dimesso da capogruppo Pd, ma non da consigliere. Sta portando avanti una tattica vetero-democristiana. Sono giochini da Prima Repubblica”.
Foto: www.055firenze.it
STEFANO NICCOLI