Gambacorta (SI) a TS: “Falchi saprà chiarire i dubbi dei sestesi”

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Manca sempre meno alle elezioni comunali, in programma il prossimo 5 giugno. Im vista dell’importante appuntamento elettorale, TuttoSesto ha intervistato Giuliano Gambacorta, candidato consigliere per Sinistra Italiana.

Quando e com’è nata la tua passione per la politica?
Fin da bambino sono sempre stato sensibile ai temi che riguardano la società, l’ambiente e i rapporti fra le popolazioni, tutti temi influenzati direttamente o indirettamente dalle scelte politiche. Questo principalmente a causa dei miei genitori. Fino alla fine del liceo, però, non mi sono mai lasciato coinvolgere se non superficialmente. Più avanti ho cominciato a informarmi un po’ meglio, anche perché, dovendo votare, sentivo il bisogno di sapere cosa sarebbe concretamente successo come conseguenza delle mie decisioni. Piano piano la necessità di compiere scelte informate mi ha avvicinato sempre di più all’ambiente politico, fin quando due anni fa sono stato candidato con SEL per il consiglio di quartiere 1 a Firenze, dove vivo attualmente, finendo primo non eletto per soli 8 voti, che un po’ mi intristisce, un po’ mi inorgoglisce, considerato che in fondo fino a quel momento ero un “estraneo”. Tutt’ora peraltro continuo a volermi considerare tale: ho avuto una tessera di partito solo per un anno, nel 2012. Preferisco sentirmi legato ai miei valori e alla mia morale e appoggiare un progetto che sento in linea con essi, che rischiare di doverli adeguare alle decisioni di qualcun altro“.

Perché hai scelto di candidarti tra le fila di Sinistra Italiana?
Per le ragioni di cui sopra ho accettato la candidatura offerta da Sinistra Italiana a sostegno di Lorenzo Falchi. Oltre ad essere una persona in cui ripongo grande fiducia, le sue proposte sono perfettamente in linea coi miei principi e mi trovo ottimamente anche per quanto riguarda il modo di fare politica: l’attenzione alla forma ricordando sempre la centralità dei contenuti, il pragmatismo che non viaggia a spese degli ideali e la fermezza che sa accompagnarsi alla gentilezza, quest’ultima una qualità che ha imparato nel ruolo di padre e che ha fatto bene a portarsi dietro. Il progetto di Sinistra Italiana poi offre molti spunti. Sul piano nazionale non è ancora definito, questo costituisce tanto una sfida quanto un grande vantaggio perché ci dà la possibilità di fare esperienza insieme alla cittadinanza e di farla valere in seguito nel partito. Non può esserci una politica esemplare senza un lavoro esemplare con la società civile“.

Perché i sestesi dovrebbero votarti e dovrebbero votare Lorenzo Falchi come candidato sindaco?
La mia passione per la scienza mi spinge verso una visione d’insieme che comprende tanto il benessere sociale, quanto l’attenzione all’ambiente. Apprezzo le novità solo se significano un progresso senza compromessi per le persone e l’ambiente in cui vivono e la mia conoscenza della tecnologia mi porta a guardare al futuro. Le questioni dell’inceneritore e dell’aeroporto sono al centro del dibattito sestese da molto tempo ed è tempo di chiuderle. Non ho dubbi sul fatto che opere di quel genere non debbano assolutamente essere realizzate, i dati sono incontrovertibili: la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio sono a rischio, come ha ammesso anche l’UE con una norma che blocca la costruzione di nuovi impianti di incenerimento a partire dal 2020. Non accetto di sentire che per dare lavoro alle persone le si deve avvelenare, non accetto di sentire che opporsi a “grandi opere” dannose è guardare al passato e contemporaneamente che proporre soluzioni diverse è propaganda, soprattutto da chi non sa di cosa parla. Faccio parte di un gruppo di persone competenti, che si confrontano coi cittadini e sanno come realizzare le proprie proposte ed è cosa rara di questi tempi. La verità è che per chi mi conosce questi discorsi non servono e per chi non mi conosce sono solo parole, che potrebbero essere dette anche da molti altri. In tutta onestà sono un ragazzo cresciuto in questa piccola bella città, una città a cui voglio un gran bene. Se i sestesi vorranno fidarsi delle mie parole sarò felice, altrimenti li invito a contattarmi e dirmi quello che desiderano, per conoscermi e mettermi alla prova quanto vogliono. Tutto questo vale anche per Lorenzo Falchi. Ascoltate quello che dico di lui, ascoltate lui, osservatelo, seguitelo: vedrete che saprà chiarire i vostri dubbi. Ecco forse è questa la ragione migliore per votarmi che posso dare: chiedo ai cittadini di non farsi bastare le parole, e mi aspetto lo sforzo di indagare sulle motivazioni e sugli esiti delle proposte che arrivano loro. Perché per me, senza l’impegno dei cittadini, non è possibile migliorare una città“.

La sinistra si è divisa. Pensate che questo fatto possa favorire il Partito Democratico e le forze di destra?
Personalmente ho vissuto come un piccolo trauma la divisione a sinistra. Sono entrato a far parte del progetto di Lorenzo Falchi proprio nel giorno in cui, durante un’assemblea aperta e molto partecipata, si “ufficializzava” la rottura con Quercioli. Questo naturalmente toglie quella visibilità che avrebbe avuto un progetto di sinistra unitario, inoltre com’è ovvio disperde forze che avrebbero potuto lavorare in sinergia, condividendo larga parte degli obbiettivi. D’altra parte in vista di un potenziale ballottaggio, può essere un’opportunità. Se fossimo stati uniti, una fetta di elettorato che si identifica come moderato avrebbe avuto ripensamenti di fronte alle liste che ora sostengono Quercioli, allo stesso modo alcuni elettori di sinistra non approvano quella parte di sostenitori di Sinistra Italiana che un tempo era nel PD. In questo senso, se con la divisione la visibilità è diminuita, la rappresentatività è sicuramente aumentata. Ciò si traduce nel fatto che, di fronte ad un ballottaggio, i sostenitori dell’una o dell’altra fazione sanno benissimo dove guardare per trovare qualcuno che ne condivide i principi e, dove il 5 giugno sarebbero stati frenati dalla diffidenza, il 19 potrebbero essere spinti dalla speranza di vederli realizzati“.

Inceneritore: i sostenitori di Falchi vengono criticati perché in passato
erano favorevoli alla realizzazione dell’opera. Cosa rispondi a questa “accusa”?
Cambiare idea è sempre un gesto molto rischioso. Di fatto è la base del progresso della società: se nessuno cambiasse mai idea sarebbe inutile esprimere opinioni, perché ognuno resterebbe ancorato alle proprie e saremmo ancora a credere che la Terra è piatta, che i fulmini li manda Zeus o che l’America è l’India (cose che qualcuno magari crede ancora ma è un altro discorso). Purtroppo, soprattutto in politica, è spesso questione di pura opportunità, un modo per riciclarsi, che naturalmente presumo sia l’accusa rivolta a questa componente del nostro progetto. A questo rispondo che come invito a non farsi bastare le parole, invito a non fermarsi ai pregiudizi. Va ricordato che queste persone hanno cambiato idea in tempi non sospetti, quando hanno sfidato i diktat del proprio partito e l’incompetenza dei propri leader ben prima che nascesse un soggetto politico alternativo che le potesse accogliere, mettendo a rischio la propria carriera politica che, se non fossero state accettate nel progetto a sostegno del Falchi, sarebbe probabilmente finita. Perciò come invito loro a non avere paura di ammettere di aver commesso un errore, invito i cittadini dubbiosi a
confrontarsi direttamente con loro senza livore“.

Ballottaggio: sogno od obiettivo concreto?
Sono convinto che il ballottaggio sia una prospettiva concreta. Il PD a Sesto Fiorentino è molto radicato, quasi una tradizione. Questa città però ha un’altra tradizione: dare esempio di civiltà e progresso. Considerata la catastrofe della storia recente, della quale Zambini fa parte, a dispetto degli slogan sul rinnovamento ormai triti e ritriti, è evidente che quel partito non ha credibilità nel porsi promotore del benessere dei cittadini. A questo c’è da aggiungere che, come dicevo prima, molti degli esponenti più seri e competenti del PD di Sesto sono stati cacciati o ne sono usciti, perché opporsi odenunciare l’incompetenza non è più benvisto da quelle parti. Queste persone ora appoggiano Lorenzo Falchi, adesso sono libere di esprimersi e a loro volta non si sottraggono alle critiche. Così è come dovrebbe essere la politica: aperta al confronto e proiettata verso la base, per questa ragione penso sia arrivato il momento che i cittadini di Sesto diano nuovamente l’esempio, mostrando di essersi resi conto che “cambiamento” e “novità” sono parole vuote se non si cambia in meglio“.

I giovani si stanno disaffezionando sempre di più alla politica. Cosa fare per cambiare questo trend?
Purtroppo non credo esista una ricetta definitiva, ogni giovane è una persona, ognuno ha i propri motivi per disinteressarsi e per ognuno ci vorrebbero parole diverse per spiegare perché è importante partecipare. Il problema è che credere che la politica non conti nella propria vita è credere che le decisioni di ognuno non influenzino la vita di ogni altro. Si tratta di una pericolosa illusione. Se chiedessi a qualcuno se scegliere di fermarmi o meno a un semaforo rosso potrebbe influenzare altre persone, immagino che non ci sarebbero dubbi riguardo alla risposta. Lo stesso vale, che lo si voglia o no, per quella croce messa o meno su qualche scheda elettorale. Lasciare che lo facciano altri è lasciare che altri decidano del nostro futuro e non ci si può aspettare che la decisione vada a nostro beneficio per pura fortuna. Naturalmente, la deriva della classe politica verso il personalismo e l’adorazione del capo non aiuta, e sono particolarmente disgustato quando sento le massime cariche dello stato o membri di spicco dei grandi partiti invitare a non esprimersi, quando fa loro comodo. Naturalmente una classe politica che lavora davvero per i cittadini non può emergere se i cittadini non ricominciano a partecipare, il che rende tutto più complicato. Sarei comunque felicissimo se le mie parole servissero a convincere anche solo una persona. Anche un viaggio di mille miglia comincia da un passo e ogni passo è importante tanto quanto gli altri“.

STEFANO NICCOLI

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