“Maturità t’avessi preso prima“, cantava Antonello Venditti. L’emergenza Coronavirus ha cambiato anche le modalità di svolgimento dell’esame di Stato. In programma solo un orale casalingo, se non sarà possibile convocare i maturandi a scuola alla fine di giugno. La prova, giudicata da una commissione interna con presidente esterno, potrebbe valere fino a sessanta punti.
C’è, però, un’altra opzione, come ha spiegato ieri il ministro all’istruzione Lucia Azzolina: nel caso in cui gli istituti scolastici dovessero riaprire il 18 maggio, la maturità consterà di una prova d’italiano e una d’indirizzo preparata dalla commissione, quindi diversa da classe a classe, e di un colloquio finale.
Abbiamo parlato di queste novità e della didattica a distanza con la professoressa Silvia Baldaccini, preside del liceo scientifico Agnoletti di Sesto Fiorentino.
“Sulla didattica a distanza la scuola ha risposto subito bene perché utilizzavamo già alcune piattaforme come Google Suite for Education. Abbiamo avuto un riscontro positivo dalle famiglie. Abbiamo cercato di ristabilire la routine della mattina, dando continuità all’azione didattica. Inoltre la scuola ha proceduto al comodato d’uso di Notebook, ne abbiamo distribuiti circa venticinque ai ragazzi che non lo avevano. A volte, purtroppo, ci sono state situazioni particolari, come connessioni non buone, ma nessuno è rimasto escluso.
Ovviamente abbiamo dovuto rivedere la didattica perché è impensabile riprodurre esattamente tutto quello che facevamo in classe. I docenti si sono dimostrati molto disponibili e con grande spirito d’iniziativa. Abbiamo cercato di mantenere vive le relazioni con gli studenti“.
Avete stabilito un tetto massimo di ore di lezioni online?
“Le attività in presenza non possono durare più di 45 minuti, con un intervallo di un quarto d’ora tra una lezione e l’altra, per un massimo di quattro unità di lezioni nell’arco di una mattina, anche se a volte ce ne sono meno. Non ci sono solo attività con tutta la classe, ma anche attività a gruppi. La didattica a distanza ci permette di avere flessibilità”.
Gli studenti, i cosiddetti nativi digitali, come stanno rispondendo a queste novità?
“In alcuni casi i ragazzi hanno aiutato i docenti. Stanno reagendo bene, anche se, ovviamente, c’è un po’ di tristezza perché sono costretti a restare in casa. Vedono, però, nella didattica a distanza un modo per dare ritmo alle loro giornate. Comprendono che la scuola sta fornendo loro l’opportunità di tenerli impegnati. Naturalmente devono utilizzare in maniera responsabile gli strumenti, quindi facendo attenzione al rispetto della privacy“.
Veniamo alle novità sull’esame di maturità: cosa ne pensa?
“Il ministro propone due scenari, tra cui il ritorno a scuola il 18 maggio, ma secondo me è abbastanza improbabile. Serve chiarire meglio il discorso relativo all’ammissione all’esame che dovrà essere espressa con delle valutazioni. Come si procede all’attribuzione del credito scolastico? Il punteggio finale dell’esame sarà dato dal credito e dalla valutazione dell’orale. Fino adesso il credito veniva attribuito considerando la media dei voti di ammissione. E poi dare il voto in base solo a un orale non è banale. Potrebbe valere sessanta punti. Quanto durerà? Le prove scritte saranno sostituite da domande orali o ci sarà solo un colloquio multidisciplinare? Ci mancano elementi, serve maggiore chiarezza da parte del ministro”.
STEFANO NICCOLI