Sesto: inaugurata la mostra “Eros e Thanatos”

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Eros-Thanatos

Il decimo evento di Alto-Basso è stato aperto a Sesto Fiorentino con grande successo di pubblico. Domenica 20 settembre alle ore 11 presso il Centro espositivo Antonio Berti si sono radunati un centinaio di appassionati ed esperti d’arte provenienti, oltre che da Firenze e dalla Toscana, anche da Lombardia, Lazio e Marche per ammirare le 450 opere messe a disposizione dal collezionista milanese Giuseppe Mirabella che raccontano meravigliosamente la storia artistica di Michel Fingesten.

La mostra, intitolata Eros e Thanatos. L’arte sensuale e macabra di Michel Fingesten, racconta l’artista ceco di origine ebraica sia artisticamente che umanamente. Fingesten è stato chiamato «il Picasso dell’ex libris» grazie anche alla sua capacità straordinaria di declinare in modo personalissimo e audace in questa particolare vena espressiva tutte le principali tendenze artistiche della prima metà del ‘900, dal Simbolismo al Surrealismo, passando per l’Espressionismo, il Cubismo e la Nuova Oggettività.

Fingesten è stato anche definito un «Odisseo del XX secolo», in virtù di una vicenda biografica avventurosa e movimentata di spirito libero, errabondo, apolide e pacifista, destinato, in quanto di madre ebrea, ad essere osteggiato e perseguitato dal nazismo che condannò non solo la sua persona ma anche i suoi lavori che finirono nel calderone dell’arte degenerata. Anziché fuggire in America come riuscì a fare il figlio Peter, trovò vano rifugio nell’Italia fascista, ricevendo momentaneo sostegno proprio nel mondo milanese dei collezionisti di ex libris, per poi, con la promulgazione delle leggi razziali, finire confinato in due campi di concentramento e, per beffa del destino, morire per un’infezione mal curata dopo la liberazione del campo di Ferramonti di Tarsia.

La cerimonia di apertura della mostra si è tenuta presso il Centro espositivo Antonio Berti in via Bernini a Sesto Fiorentino, ma la rassegna si sviluppa anche a La Soffitta Spazio delle Arti, all’interno del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, essendo inserita in Alto-Basso, il progetto nato da un’idea di Francesco Mariani e Giulia Ballerini che unisce con un unico evento i due poli culturali storici della città.

Alla cerimonia hanno presenziato il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, il responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, Francesco Mariani, il curatore della mostra, Giuseppe Mirabella, e gli storici dell’arte Emanuele Bardazzi e Giulia Ballerini che è la direttrice del Museo Soffici.

E’ una gioia essere qui per aprire la mostra su Fingesten – ha esordito Francesco Marianiperché, insieme al curatore, che ci ha anche prestato le opere, e agli storici dell’arte, abbiamo lavorato a questo progetto per un anno intero e siamo certi che il risultato vi stupirà. La mostra rappresenta anche il decimo evento di Alto-Basso, un progetto che dà lustro alla città e che abbiamo portato avanti grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale, di varie associazioni, di tanti volontari e di Polistampa che ci regala ogni volta un catalogo più bello. Personalmente credo nel valore del fare e la longevità di questo progetto ne è un esempio virtuoso. Nel nome, ovviamente, della grande arte”.

Per me è un piacere rivedere tanti amici, artisti e collezionisti qui presenti per l’apertura della mostra – ha poi detto Giuseppe Mirabella -. Devo svelare che a un certo punto mi ero un po’ tirato indietro e non volevo fare più questa esposizione, ma Francesco mi ha convinto ad andare avanti. Ed è stato un lavoro sovrumano: sei mesi di ricerche per riordinare tutto quello che avevo messo via in 50 anni di collezionismo. Non immaginate quante cose ho trovato che ho riscoperto di avere. Ad esempio una serie di disegni e tavole collegati; avevo i disegni in un cassetto e le tavole in un altro e solo studiandoli ho visto che erano abbinati. Abbiamo voluto fare un catalogo più per collezionisti che per studiosi d’arte. E’ di altissima qualità e completa l’esposizione: ci sono ben 642 fotografie. Ora stiamo parlando con l’editore delle possibili edizioni in inglese e tedesco. Com’è la mostra? Parleranno le opere...”.

“Inaugurare la decima edizione di Alto-Basso è un traguardo eccezionale e per niente scontato – ha poi chiosato il sindaco Lorenzo Falchi -. Questa è una kermesse che unisce perfettamente i nostri due poli d’eccellenza di promozione artistica, cioè La Soffitta Spazio delle Arti, che fa mostre da 54 anni, e il Centro espositivo Berti, che ha una storia più recente. La qualità delle mostre è cresciuta esponenzialmente in questi anni e il merito è di Francesco Mariani e del gruppo di lavoro che con lui si impegna ogni volta per portare a Sesto un evento di livello internazionale. Ma oggi non saremmo qui se non ci fosse stata la grande disponibilità dell’amico Giuseppe Mirabella che ci ha aperto i suoi scrigni regalandoci questa bellezza. Chi conosceva Fingesten trova una panoramica immensa del suo lavoro e chi non lo conosceva può apprezzarlo in tutta la sua creatività. E’ un evento davvero importante e anche se non siamo a Parigi, Milano o Firenze, le capitali dell’arte che hanno una grande visibilità naturale, con esso Sesto Fiorentino dimostra di avere una profonda dimensione artistica nel suo dna”.

Siamo partiti nel 2009 con il primo Alto-Basso un po’ per scommessa – ha poi raccontato Giulia Ballerinie il fatto di essere qui a presentare la decima edizione è fonte di enorme soddisfazione. Questa mostra completa una trilogia di grandi eventi iniziata con Max Klinger e la grafica simbolista mitteleuropea e seguita da La vergine e la femme fatale sull’eterno femminino nel Simbolismo e nell’Art Nouveau, sapientemente organizzate da Emanuele Bardazzi che è uno dei massimi conoscitori di grafica. Ci sono stati tanti collegamenti tra le varie edizioni di Alto-Basso, ma il filo rosso più evidente è forse l’attenzione per l’arte incisoria.  Di Fingesten non esisteva una monografia esaustiva – prosegue Ballerini – e l’aver stampato un bellissimo catalogo con oltre 600 foto vuol dire che a fine mostra resterà un volume importante a disposizione di tutti. Nel mio testo ho raccontato come si è inserito l’artista nel contesto socio-culturale del suo tempo. Il periodo fra le due guerre, soprattutto gli anni trenta, è stato drammatico. Lui è nato a fine Ottocento e ha viaggiato in America e Australia; si racconta che da Palermo abbia ripercorso tutta la penisola a piedi, quindi era uno spirito libero. E’ stato un artista dissacrante e provocatorio e questa sua arte così sensuale e macabra allo stesso tempo non poteva piacere ai regimi totalitari dell’epoca. La sua arte è rimasta in una nicchia, ma questa mostra eleva Fingesten a una conoscenza più ampia, per il vasto pubblico”.

“Potrei dire – ha concluso Emanuele Bardazzi – che è la terza volta che torno sul luogo del delitto visto che siamo al completamento di una trilogia di eventi collegati dal filo conduttore della grafica. Tutto è iniziato con la mostra di Max Klinger che non era una monografica, ma proponeva un panorama su un largo numero di interessanti artisti mitteleuropei. Fu una scommessa proporre nomi poco noti, ma sono riusciti a parlare con le loro immagini e la loro potenza espressiva. Nel catalogo di quella mostra compariva anche Fingesten con un paio di ex-libris. Tra l’atro quel catalogo oggi è citato come bibliografia essenziale di riferimento per la catalogazione delle stampe simboliste tedesche perfino dal British Museum ed è motivo di soddisfazione essere riusciti a portare il nostro lavoro sin lì. Klinger diceva che la grafica era il campo più adatto a esprimere l’inconscio e il mondo dei sogni arrivando fino al fantastico, al macabro e all’orrido. Fingesten ha questa componente molto marcata di un’espressività drammatica, ma nello stesso tempo colorata di uno spirito umoristico. Riallacciandoci a La vergine la femme fatale, anche lui ha questa figura femminile al centro di tutte le sue divagazioni, anche erotiche spinte, che sono esposte a La Soffitta, ma ha anche dedicato anche un ciclo alla figura della Madre vista come l’immagine consolatoria di un paradiso ideale della maternità. Un artista che, come piace a me, è capace di impressionare”.

La mostra “Eros e Thanatos. L’arte sensuale e macabra di Michel Fingesten sarà aperta sino all’8 novembre 2020, ad ingresso gratuito in entrambe le sedi espositive, con i seguenti orari: domenica e festivi 10-12 e 16-19, feriali da martedì a sabato 16-19, lunedì chiuso.

La Soffitta Spazio delle Arti

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