Roberta Lancioni e Daniele Brunori della Lega Sesto Fiorentino si esprimo sui pochi controlli in materia d’assembramenti messi in atto durante la gara di ciclismo “Per sempre Alfredo”, con arrivo in via Garibaldi a Sesto.
“Domenica 21 marzo si è tenuta la gara ciclistica “per sempre Alfredo”. Una gara che ha attraversato Firenze, Calenzano per concludersi con arrivo a Sesto Fiorentino, per ricordare il grande Alfredo Martini. L’evento sportivo, organizzato annualmente, era pubblicizzato da settimane, tra l’altro, quest’anno con un percorso molto più lungo dei precedenti.
Tuttavia, visto il particolare momento sanitario che stiamo vivendo e visto l’aumento costante dei contagi, che ha portato numerose province Toscane ad entrare in zona rossa, ci saremmo aspettati rigidi controlli in materia di assembramento.
Aspettative, le nostre, purtroppo disattese: all’arrivo degli atleti, come si evince dalle foto riportate dai giornali locali, erano presenti moltissime persone ammassate su tutto il rettilineo di arrivo della gara, a volte anche – quasi beffardamente ci verrebbe da pensare – proprio davanti ad esercizi pubblici costretti a chiudere proprio in virtù delle norme anti-Covid.
Pare quindi evidente che la propaganda a Sesto sia covid free e che le restrizioni valgano solo per alcuni.
Nei giorni scorsi abbiamo appreso di atteggiamenti particolarmente intransigenti, come nel caso dell’allontanamento da parte della Polizia Municipale (testimoniato da alcuni cittadini) di gruppetti di ragazzi che giocavano al pallone in un parco cittadino, o del bar multato per aver lasciato un cliente consumare sulla porta; due esempi ritenuti, evidentemente, un grave pericolo per la propagazione del virus.
Un’intransigenza che ieri non si è vista, nonostante la presenza delle Istituzioni, nelle persone del Governatore Giani e del Sindaco Falchi.
Ci chiediamo, quindi, perché non siano state prese le giuste precauzioni e non siano stati effettuati i necessari controlli.
A pensar male, verrebbe da rispondere che applicando le norme anti-covid non si avrebbe ottenuto una cornice di pubblico tale da rendere la giusta importanza all’ennesimo passaggio di una campagna elettorale del nostro sindaco, ormai in atto da quasi un anno?
E allora si è chiuso un occhio (anzi tutti e due), mentre in altre occasioni ci si è posti come paladini di responsabilità e inflessibilità, come nel caso dell’annullamento della Fiera di Settembre, o i sopracitati zelanti controlli su ragazzi ed esercizi pubblici.
Caro Sindaco, Caro Governatore, la propaganda, per una volta, poteva attendere“.