Lunga vita al Museo Ginori: l’intervista al direttore Andrea Di Lorenzo

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Andrea Di Lorenzo
Andrea Di Lorenzo

Sarà un Museo al servizio del pubblico“. Nel corso della telefonata, Andrea Di Lorenzo ribadisce più volte questo concetto. L’intervistato è il nuovo direttore della Fondazione Museo Archivio Ginori della Manifattura di Doccia. In attesa della riapertura dell’immobile, chiuso dal 2014, la giunta comunale di Sesto Fiorentino ha concesso all’ente l’uso di alcuni spazi all’interno della biblioteca Ernesto Ragionieri.
Qui sotto la nostra esclusiva a Di Lorenzo che ringraziamo per la cortesia e la disponibilità. Buona lettura!

Chi è Andrea Di Lorenzo?
Sono storico dell’arte, ho frequentato l’università di Pavia e dopo la laurea mi sono specializzato in storia dell’arte all’università di Firenze. Sono nato e cresciuto a Milano dove ho sempre lavorato, ma considero Firenze la mia seconda città. Mia nonna Giulia Sinibaldi abitava nel capoluogo toscano. È stata lei, già direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, ad avviarmi allo studio della storia dell’arte. Attualmente sono conservatore e vice direttore vicario del Museo Poldi Pezzoli di Milano. Sono orgoglioso della nomina a direttore della Fondazione Museo Archivio Ginori della Manifattura di Doccia, è una grande opportunità professionale”.

Museo Richard-Ginori

In che stato ha trovato l’immobile e le opere contenute al suo interno?
“Per ora ho soltanto ricevuto la nomina. Resterò in servizio presso il Museo Poldi Pezzoli fino a metà giugno. Nei prossimi giorni firmerò il contratto per il ruolo di direttore della Fondazione Museo Ginori. Il mio nuovo incarico dovrebbe iniziare a luglio. Dovremo realizzare lavori importanti di restauro dell’immobile. Quando comincerò a lavorare, dovremo controllare gli inventari e lo stato di conservazione degli oggetti, insieme ai restauratori.
Agiremo su tre binari paralleli:
1) restauro dell’edificio e allestimento del museo il prima e nel miglior modo possibile;
2) ricerche sulle opere e sulla collezione del museo, creando una rete di collegamenti internazionali con gli altri musei che ospitano collezioni di porcellane, e in particolare quelle della Manifattura di Doccia. L’obiettivo è rendere il Museo Ginori un centro di studi di livello internazionale. Vogliamo anche avviare scambi e realizzare un catalogo online delle opere del Museo e di quelle disperse nel mondo in collezioni pubbliche e private,in modo da fornire al pubblico una visione globale di questo patrimonio straordinario;

3) attività sul territorio, prima dell’apertura, per informare che il Museo è presente e svolge un ruolo culturale importante nella Piana fiorentina. Vorremmo avviare collaborazioni con le scuole e coinvolgere le famiglie in attività didattiche. Il Museo dovrà essere fruibile da tutte le tipologie di pubblico”.

Museo Richard-Ginori

Uno degli obiettivi è portare i turisti nel nuovo Museo Ginori…
Fortunatamente il Museo è vicino alla stazione ferroviaria di Sesto Fiorentino, quindi è raggiungibile anche con i mezzi pubblici. È una sfida importante. Dovremo far scoprire alle persone il fascino, l’importanza storica e culturale del Museo e la bellezza delle opere contenute al suo interno. Potremo organizzare laboratori rivolti ai sestesi e ai turisti. Corsi di modellazione e decorazione della ceramica possono essere molto affascinanti per gli stranieri. È vero che a Firenze ci sono tanti musei, ma un museo con le caratteristiche di quello di Doccia è unico al mondo. Tornerà ad avere un’importanza internazionale”.

Cosa le ha detto il sindaco Lorenzo Falchi?
Organizzeremo presto un incontro. Per ora abbiamo avuto solo scambi a distanza. Mi ha fatto molto piacere la dichiarazione che ha rilasciato alla stampa per la mia nomina. I progetti che ho in mente dovranno essere concordati, ovviamente, con il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Ginori e con il Comune di Sesto Fiorentino, in modo da poter colmare dei vuoti eventualmente presenti nell’attività culturale offerta alla cittadinanza sestese, senza sovrapposizioni. Ripeto: sarà un Museo al servizio del pubblico. Dovremo soddisfare le esigenze delle persone”. 

Per quanto riguarda le tempistiche, può dirci qualcosa?
Dopo Pasqua incontrerò il Comune di Sesto e i professionisti che hanno avuto l’appalto per il primo lotto di lavori di restauro dell’edificio. A quel punto avremo le idee più chiare. Cercheremo di velocizzare i tempi il più possibile. Vogliamo che il Museo riapra quanto prima, ma servirà pazienza. In passato sono stati realizzati, con un provvedimento d’urgenza, interventi per il rifacimento della copertura a causa delle infiltrazioni, ma tutte le altri parti dell’edificio devono essere restaurate.
Per quanto riguarda le opere, do quest’anticipazione: una parte della collezione di porcellane sarà presentata in altre sedi, da individuare insieme all’amministrazione, in attesa della riapertura del Museo”.

STEFANO NICCOLI

 

 

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