A1, chiusura tratto Calenzano-Barberino: CNA Piana scrive a Prefetto e sindaci

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Paolo-Conti

Causa prove di carico sul viadotto Torraccia il tratto autostradale fra Calenzano e Barberino del Mugello sarà chiuso nelle notti del 15 e del 16 luglio.

In vista della chiusura, il presidente della CNA Piana Fiorentina, Paolo Gori, ha scritto al Prefetto di Firenze, avv. Alessandra Guidi, e a Riccardo Prestini, Emiliano Fossi, Lorenzo Falchi e Giampiero Fossi, sindaci rispettivamente di Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Signa:

 

In previsione del nuovo blocco, questa sera e domani, dalle 22 alle 6, del tratto Calenzano-Barberino della A1, mi faccio portavoce delle richieste delle imprese dell’area interessata, che, facilmente, può allargarsi all’intera Città Metropolitana.ù

In primis, che la decisione adottata sia responsabile: le imprese sono ragionevoli, se la situazione lo richiede e se i cronoprogrammi dei cantieri sono resi noti e vengono rispettati. Così non è stato lo scorso venerdì, con lo sforamento dell’orario di riapertura del tratto autostradale che ha, in breve, paralizzato l’A1 e fatto impazzire il traffico cittadino.

Intervento, quello in programma, che si somma ai tanti altri che investono l’area per quella che, a tutti gli effetti, appare una conseguenza della difficoltà politica nell’adottare, con criterio, le decisioni. La prassi di rimandare, finché la scelta diventa ineluttabile, non è più sostenibile. Prova ne è quello che sta accadendo non solo sul tratto prima citato, ma sulla Fi-pi-li, con cantieri per frane e buche, sull’Autopalio con cantieri tra Firenze e San Casciano e tra San Casciano e Impruneta, sull’A1 con il casello di Impruneta chiuso e sull’Autosole con cantieri fra Firenze Sud e Incisa.

I disagi per i cittadini, i lavoratori e le imprese sono enormi. Come parlare di ripartenza se, ai problemi già accumulati in 16 mesi di pandemia, si aggiungono i costi imposti dal caos dei collegamenti? Se i trasporti impiegano più tempo per le consegne, le imprese sono costrette a trattenere al lavoro i dipendenti oltre l’orario consueto, con straordinari che, di questi tempi, sono economicamente insostenibili. Idem dal punto di vista delle imprese di trasporti: tratte più lunghe richiedono più carburante con costi che, neppure in questo periodo di crisi, sono stati mitigati da un alleggerimento delle accise.

Considerazioni lapalissiane per noi imprenditori, eppure di difficile comprensione da parte della politica. Cosa vi chiediamo? Di adoperarvi nel caso specifico, per evitare ogni problema connesso alle chiusure di oggi e domani e, più in generale, ma comunque nell’immediato, per agevolare decisioni politiche responsabili che coinvolgano
tutti i soggetti interessati, Regione, Città Metropolitana, Comuni, Autostrade, Anas; per dare il via a lavori seri, a regola d’arte, dai tempi certi e una volta per tutte definitivi; per adottare interventi di manutenzione ordinaria costante”.

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