20 settembre 1905 – Iniziano le avventure di Gian Burrasca

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Firenze 365

Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri 

Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno

Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza   (Dante, Inferno, canto XXVI)

20 settembre 1905 – Iniziano le avventure di Gian Burrasca

Giannino Stoppani chi era costui? Domanda inevitabile per i piccoli di oggi che, certo, non hanno molto confidenza con la letteratura per l’infanzia di fine Ottocento. Altre generazioni di bambini potrebbero invece avere meno difficoltà a individuarlo nel protagonista irrequieto di un celebre diario: il giornalino di Gian Burrasca.

Si tratta di un classico per la gioventù che il suo autore, il fiorentino Luigi Bertelli, detto Vamba, pubblicò, a partire dal 1906, sul Giornalino della Domenica. Nel diario il protagonista racconta le sue vicissitudini a partire dal 20 settembre 1905, giorno del suo compleanno.

Giannino è forse il primo simbolo di ribellione giovanile della letteratura, ma niente a che fare con il giovane Holden. Ha solo otto anni e ha capito che ragazzi e adulti non riescono a comunicare, che non si capiscono. E’ un ragazzino esuberante e indisciplinato ma non cattivo. Prova anche a metter in pratica gli insegnamenti dei grandi, ma riesce solo a evidenziarne l’ipocrisia. Intorno a sé vede preti senza fede, politici senza passione, medici che pensano solo ai soldi, educatori che sanno essere solo autoritari. Gli adulti che vede Giannino sono quelli che dicono che bisogna sempre dire la verità, ma che poi lo puniscono quando dice a zia Bettina che è insopportabile. Sacrosanta verità condivisa, ma non palesata da tutti.

E così, pensando di non far del male, ma solo di seguire gli insegnamenti ricevuti, combina sempre guai: fa scappare i fidanzati delle sorelle, rompe vasi, allaga la casa, strappa l’unico dente di Zio Venanzio, dipinge di rosso il cane di Zia Bettina, tira l’allarme di un treno e così via. In collegio sarà addirittura il responsabile dell’epica battaglia per la pappa col pomodoro.

È inutile: il vero torto di noi ragazzi è uno solo: quello di pigliar sul serio le teorie degli uomini … e anche quelle delle donne! In generale accade questo: che i grandi insegnano ai piccini una quantità di cose belle e buone … ma guai se uno dei loro ottimi insegnamenti, nel momento di metterlo in pratica, urta i loro nervi, o i loro calcoli, o i loro interessi! (Giannino Stoppani)

Nel 1964 la Rai realizzò una trasposizione televisiva de Il giornalino di Gian Burrasca. Lo sceneggiato televisivo, che fece epoca, fu diretto da Lina Wertmuller e interpretato da Rita Pavone.

La storia del passato
ormai ce l’ha insegnato
Che un popolo affamato
fa la rivoluzion (Rita Pavone)
Daniele Niccoli

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