Firenze 365, la rubrica curata da Daniele Niccoli, autore del libro omonimo edito da apice Libri
Fatti e aneddoti legati alla storia della città di Firenze raccontati giorno per giorno
Un aiuto per conoscere la nostra semenza e per intuire il nostro futuro.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
me per seguir virtute e canoscenza (Dante, Inferno, canto XXVI)
Dopo l’inaugurazione delle stazioni Maria Antonia e Leopolda a Firenze s’iniziò a parlare di trasporto su rotaia anche all’interno della città. La prima proposta in tal senso fu del professor Leopoldo Ovary che nel 1868 suggerì di collegare piazza Santa Maria Novella alle Cascine e a Porta la Croce con una vettura trainata da cavalli.
L’idea di una linea che collegasse Firenze con Sesto risale invece all’anno successivo e fu redatta dalla Società Giomo, Garavilli e Castellani. Il proposito trovò la sua realizzazione solo qualche anno più tardi grazie alla Société Anonyme des Tramways de Florence che la inaugurò il 25 settembre 1881.
La Società aveva previsto un rapido sviluppo verso la trazione a vapore, ma a causa della forte opposizione degli abitanti di Rifredi e Castello, preoccupati per il rumore e il fumo prodotti, il progetto decadde rapidamente. Si dovette aspettare il 10 dicembre del 1898 perché la linea fosse elettrificata. Nel borgo di Sesto inizialmente il capolinea era previsto sulla strada provinciale all’altezza di via de’ Cancelli. Con la realizzazione di piazza Ginori fu spostato davanti al palazzo Pretorio dove stazionavano le diligenze (brick) che consentivano il collegamento con Calenzano.
Altra piazza hanno aperto in vetta a Sesto
detta Piazza Ginori, ove il tramway
a suon di corno, arriva e parte lesto:
piazza famosa pe’ diligenzai
che ivi sempre con zelo straordinario
da mane a sera cantano il rosario (Don Lino Chini)
In seguito all’allargamento del quadrivio all’incrocio fra via Vittorio Emanuele e via di Colonnata il capolinea fu spostato sulla Strada (davanti all’attuale cinema Grotta) dove fu realizzato anche il baratto.
In quegli anni l’orario prevedeva le partenze da Firenze (via de’ Pecori) ogni mezz’ora dalle 7 di mattina fino alle 8 di sera. A Sesto la prima corsa era prevista per le 6. Il biglietto costava 45 centesimi. A partire dal 1907 la linea per Sesto portò il numero 18. Soltanto nel 1946 con la riforma della numerazione che prevedeva per le linee extraurbane i numeri da 25 a 49, alla linea per Sesto fu assegnato il numero 28, ma eravamo ormai alla fine della storia del tramway.
Alle 10 e 30 del 12 giugno 1952, sulla linea 28 il tram fu definitivamente sostituito da quattro autobus Lancia Esatau V10. Il capolinea fu spostato in piazza Vittorio Veneto davanti alla vecchia Casa del Popolo. Si chiudeva un’epoca.
Daniele Niccoli
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