Alla scuola media Cavalcanti, nel comprensivo Gino Strada, è scoppiata la polemica per il taglio di una sezione. I genitori hanno formato un comitato, scritto alle Istituzioni, al provveditorato e infine ai giornali, per esprimere il loro disappunto e chiedere il perché di una scelta che contrasta con tutti i buoni propositi – e anche apparentemente con le direttive – del Ministro Bianchi e della sua “scuola affettuosa”.
Come Sinistra Italiana esprimiamo il nostro sostegno al gruppo di genitori sestesi, ma non possiamo che puntare il dito molto più in alto: direttamente a Roma, al Miur, dove nonostante le dichiarazioni degli addetti ai lavori si sta proseguendo lo smantellamento della scuola pubblica iniziato in epoca Berlusconi. Quanto accade alla Cavalcanti, la scelta di creare classi pollaio invece di chiedere più insegnanti, rispecchia lo sciopero dei docenti di lunedì. Lunedì gli insegnanti e lavoratori della scuola pubblica di ogni ordine e grado hanno scioperato contro l’ultimo decreto scuola lamentando stipendi da fame e mancato rinnovo dei contratti, edifici fatiscenti, mancanza di investimenti e volontà di dirottare altrove i soldi previsti per le assunzioni e per stabilizzare i tanti precari.
Noi ci schieriamo con i docenti e contro questo Governo e i suoi tagli mascherati con belle parole; il nostro segretario Fratoianni ha più volte denunciato lo scempio che si attua sul nostro sistema di istruzione, già giunto a un notevole livello di degrado. Vorremmo che i genitori e i cittadini tutti si rendessero conto che i possibili problemi che incontrano nelle varie scuole sono frutto di una carenza strutturale che solo riforme urgenti, lungimiranti – oltre a grandi stanziamenti di denaro – possono evitare di far arrivare al collasso.
Paradossalmente ci troviamo a condividere le parole del consigliere di Italia Viva e onorevole Toccafondi, che ritiene sia “necessario evitare l’ulteriore taglio di organico (…) visto che la spesa per l’istruzione non rappresenta un costo, ma un investimento per l’intera comunità”. Parole condivisibili anche se sorprendenti considerando che non soltanto Toccafondi fa parte della maggioranza che sostiene questo governo ma è stato proprio sottosegretario alla Scuola dal 2013 al 2018, anni recenti in cui è stata varata la “Buona scuola” e i tagli e la mancanza strutturale di fondi all’Istruzione si è affermata come prassi.