“Dopo un anno di governo a Sesto Fiorentino, è chiaro cosa accade ad un Pd che insegue la sinistra: sparisce politicamente, si accoda, perde voti, finisce per votare contro le proprie idee e le linee della regione e dell città metropolitana, governati da esponenti dello stesso Pd. Il Pd scelga di rimanere riformista”.
Così Gabriele Toccafondi consigliere comunale di Iv-Azione al comune di Sesto Fiorentino ad un anno dalle elezioni comunali.
“In questi dodici mesi a Sesto, da parte del Pd sestese, abbiamo visto: un convinto NO alla nuova pista dell’aeroporto, ma solo perché il sindaco ha ricordato che nel programma era chiaro il “no” e i “colleghi” della maggioranza hanno scritto una reprimenda imbarazzante. Un dietrofront totale sull’area Ginori, perché governano con chi quel progetto lo ha voluto, difeso e votato. Un Pd che ha avuto anche dubbi se difendere l’esecutivo di Mario Draghi, nonostante proprio grazie al Pnrr del governo Draghi arrivano 9,5 milioni di euro per opere pubbliche al solo comune, un silenzio del Pd di Sesto per non urtare la suscettibilità di Sinistra Italiana che esprime il Sindaco e che era contro il governo Draghi. Anche sul Tram, l’imbarazzo sul tracciato è stato evidente tra le volontà della regione, quelle della sinistra, quelle dell’Universita’.
Tutto questo ha portato a perdere voti e a snaturare l’indirizzo riformista. Un Pd così finisce per non avere più un’identità e ad assomigliare sempre di più all’originale ovvero a Sinistra Italiana o al surrogato civico – ma solo quando gli conviene – di “Per Sesto”.
Il Pd, quello nazionale o regionale, quello di Firenze oppure quello di Campi al voto tra pochi mesi, non segua la strada di rintanarsi nella sinistra della sinistra, strizzando l’occhio ai 5 stelle. A Sesto Fiorentino ha la dimostrazione di come finisce”.