Oggi ci ha lasciato Silvano Panichi, uomo di teatro, intellettuale e fondatore di Laboratorio nove e poi di Atto Due, Residenza presso il Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.
I suoi collaboratori e compagni di viaggio Sandra, Simona e Davide lo ricordano con il contributo che scrisse in occasione della pubblicazione del libro per i trent’anni della compagnia.
Le idee nascono così, senza essere capite fino in fondo. Semplicemente si adagiano su un bisogno, un desiderio, poi vogliono essere verificate nella loro trasformazione in gesti e parole, in azioni concrete. E così diventano la tua vita. Interagiscono con altre persone, si sviluppano in spazi e architetture, si ampliano, diventano “grandi”.
Al ricordo dei collaboratori si aggiunge il cordoglio dell’Amministrazione comunale: “Silvano Panichi è stato un protagonista assoluto della scena culturale della nostra città – ricorda il sindaco Lorenzo Falchi – Nel suo lungo percorso artistico ha lavorato insieme a nomi di primissimo piano a livello nazionale e messo a disposizione la propria sensibilità e competenza per tanti progetti, tra cui il festival Intercity, da oltre trent’anni un punto di riferimento per il teatro contemporaneo. A Dominique e a tutti i suoi familiari esprimo il cordoglio e la vicinanza a nome mio e di tutta l’Amministrazione comunale”.
Panichi aveva iniziato il suo percorso artistico nel 1973 con il Collettivo Victor Jara accanto a Davide Riondino.
Nel 1983 fondò il Laboratorio Nove di cui è stato insegnante e attore e direttore artistico.
Ha diretto per 15 anni il Festival Intercity e il Teatro della Limonaia al cinema ha recitato accanto a Alessandro Benvenuti, Paolo Brogi Taviani e Silvio Soldini.
Sorte cieca ed ottusa, si accanisce contro chi crede nella scienza e risparmia gli idioti che dovrebbero finire intubati. Ciao Silvano..