Lavorava a Calenzano il pedone ucciso all’Antella

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Carabinieri
Pixabay

I carabinieri della compagnia Firenze Oltrarno hanno individuato il presunto responsabile dell’investimento avvenuto nella prima mattina di martedì 10 gennaio, in via Brigate Partigiane all’Antella, frazione del comune di Bagno a Ripoli, che ha causato il decesso di un cittadino peruviano, Eloy Baca Eslava, 60 anni.

Si tratta di un 27enne marocchino, che è stato arrestato per il reato di omicidio stradale e condotto in carcere. Sposato e con un figlio otto anni, Eslava era uscito di casa per prendere l’autobus e andare alla Bio Galvanica di Calenzano (Fi) dove lavorava come
impiegato.

I militari del Nucleo Operativo Oltrarno e della stazione di Grassina, scandagliando la zona alla ricerca del pirata della strada che aveva investito il 60enne peruviano, hanno iniziato una capillare analisi dei sistemi di video sorveglianza comunali per cercare anche così di ricostruire la dinamica dell’incidente avvenuto poco dopo le 5.30 nei pressi dell’attraversamento pedonale posto prima dell’intersezione con via Carnia.

Nei filmati si nota il sopraggiungere di una autovettura ad alta velocità che colpisce il pedone, proiettandolo nel luogo dove poi è stato rinvenuto dai sanitari del 118, all’altezza dello stop di via Carnia. Determinata la tipologia di autovettura, che subito dopo l’impatto, senza mai rallentare la corsa, si era dileguata proseguendo la sua marcia e superando il centro abitato dell’Antella, i militari dell’Arma hanno ricostruito, sempre grazie alle telecamere comunali, a ritroso il percorso svolto giungendo fino al comune di Firenze dove la presenza di una telecamera con dispositivo di lettura targhe ha consentito di restringere il cerchio sul pirata della strada.

Acquisiti i dati di un uomo in possesso di una vettura del tutto simile per tipologia di modello a quella ricercata, i carabinieri si sono subito recati presso la sua abitazione, che si trova tra Bagno a Ripoli e Greve in Chianti, riscontrando la presenza dell’automezzo, una Fiat Punto di seconda generazione, che presentava danni compatibili con l’urto avvenuto, in particolare la rottura del faro, dato indicativo in relazione ai frammenti di gruppo ottico rinvenuti sul luogo del ritrovamento del corpo del peruviano.

Il soggetto ritenuto responsabile dell’investimento, trovato nella sua abitazione, è stato pertanto condotto immediatamente presso la caserma della compagnia Oltrarno per poter procedere a tutti gli accertamenti connessi e finalizzati a riscontrare gli elementi sino a quel momento acquisiti.

Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’uomo individuato, mentre stava rincasando, senza accorgersi della presenza di alcuno in attraversamento pedonale e anche a causa dell’elevata velocità mantenuta in un tratto di strada pienamente inserito nel contesto cittadino, avrebbe colpito Eslava, poi deceduto, proseguendo la sua marcia senza accennare ad un rallentamento.

Ritenendo di aver acquisito sufficienti elementi per poter sostenere in questa fase la colpevolezza dell’automobilista, il marocchino è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, informandone la Procura e trasferendolo nel carcere di Solicciano.

L’attività prosegue nella fase delle indagini preliminari, dovendo ancora procedere all’esame degli elementi acquisiti e di quanto accertato in ordine alle responsabilità del 27enne marocchino. Nei prossimi giorni sarà sottoposto ad interrogatorio da parte del giudice del Tribunale di Firenze, che determinerà poi sulla convalida del fermo e sull’eventuale applicazione di misure cautelari nei suoi confronti.

(Zto/Adnkronos)

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