CALENZANO – L’assessore all’Ambiente Padovani ha risposto ieri in Consiglio comunale in merito a un’interrogazione sulla qualità dell’aria a Settimello e sugli odori sgradevoli nell’aria percepiti dai residenti.
Il Comune di Calenzano dal 2018, in seguito alle segnalazioni dei cittadini di Settimello di diverse maleodoranze, ha attivato cinque progetti di vario tipo condotti in collaborazione con enti di controllo, enti di ricerca e alcuni residenti. Negli anni tutte le segnalazioni pervenute sono state georeferenziate su una mappa e utilizzate come banca dati analitica per i vari progetti. L’assessore ha sottolineato che i dati dei componenti chimici che emergono da tutte le fasi di campionamento nell’ambito dei progetti sono inferiori ai limiti di legge.
Nell’occasione sono stati ripercorsi i vari progetti attivati dal Comune di Calenzano, che hanno permesso di analizzare aspetti diversi sulla qualità ambientale del territorio, per ottenere un quadro conoscitivo sulla qualità dell’aria e sulle tipologie di sorgenti che concorrono in maniera più significativa alla produzione di PM10, No2 e maleodoranze. I progetti vanno ad integrare i dati rilevati dalle centraline di ARPAT. Queste ultime provvedono al rilievo degli NO2 e del PM in termini di “massa” del particolato senza fornire informazioni “qualitative” per capirne l’origine. Per fare accertamenti sulla qualità dell’aria nella zona, viste le segnalazioni dei residenti, i progetti attivati sono andati oltre ai dati emersi dalle rilevazioni della centralina Arpat. “Abbiamo attivato, in collaborazione con Enti di ricerca – spiega Padovani – dei progetti che andassero anche a indagare anche sulla composizione qualitativa dell’aria. Siamo tranquilli del fatto che tutti i valori restano sotto i limiti di legge; nonostante questo non ci accontentiamo e vorremmo approfondire le origini di questi odori proseguendo con un progetto sperimentale di campionamento, tramite l’utilizzo di un drone”.
Oltre alla presenza della centralina Arpat, i progetti messi in atto dal Comune hanno riguardato l’installazione di una centralina in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Firenze, focalizzata sullo studio della composizione chimica e delle sorgenti del particolato atmosferico (frazione PM10) con una caratterizzazione chimica. E’ stata fatta un’elaborazione di questi dati tramite metodi di analisi in modo da identificare le principali sorgenti e quantificarne il contributo.
Il progetto di Biomonitoraggio eseguito con i licheni è stato finalizzato a ricavare indici della qualità ambientale di un territorio attraverso il campionamento della biodiversità lichenica.
Infine, il progetto sperimentale con il dipartimento di chimica dell’Università di Firenze rappresenta uno studio pilota per l’ottenimento di informazioni utili sulle sorgenti delle molestie olfattive, che ha permesso di testare e verificare l’affidabilità di dispositivi di campionamento portatili che, uniti ad analisi con strumentazione avanzata, hanno la potenzialità di definire una “impronta” chimica delle emissioni.
Dai rilievi eseguiti da Arpat e dal Dipartimento di Fisica emerge il contributo della sorgente traffico dovuta alla vicinanza con l’autostrada e ad altre strade ad alta percorrenza e, per quanto riguarda la qualità dell’aria, l’assessore ha ricordato anche il progetto di Forestazione urbana, che prevede oltre 200 nuovi alberi a Calenzano; la seconda fase, con 117 piantumazioni, riguarda anche l’area di via dei Tessitori, a Settimello.