Stando al sito della Regione Toscana, Monte Morello sarebbe “l’unico rilievo assimilabile ad una montagna dell’ampia conca fiorentina”.
Può darsi che questa sia l’esatta definizione ma per tutti noi che viviamo alle sue pendici il monte rappresenta molto più di un semplice rilievo.
Monte Morello è un tutt’uno con la nostra esistenza.
E’ un polmone verde che, almeno in parte, rimedia alle malefatte di cui ci macchiamo fin dalla mattina quando mettiamo in moto l’auto.
E’ un compagno silenzioso e prezioso durante le nostre camminate.
E’ custode della nostra storia dagli etruschi ai partigiani che vi hanno combattuto settanta anni fa.
E’ depositario di leggende e aneddoti.
Ci piace ascoltare la voce del suo bosco e quella dei suoi torrenti che trasportano a valle acque che non saranno Chiare fresche et dolci come quelle del Petrarca ma che a noi appaiono genuine come le cose fatte in casa.
Di questo e altro vi parleremo negli articoli-inchiesta che pubblicheremo a partire da lunedì 17 aprile.
Morello è un bene prezioso che abbiamo rischiato di perdere definitivamente con la politica poco assennata dei dignitari della Repubblica Fiorentina del Medioevo.
Così lo si descriveva nei secoli scorsi:
“Sopra la cerchia delle colline per vendemmia festanti, popolata di ville e d’oliveti, che fanno corona a questa vaga regina dell’Arno, si erge nuda e brulla, e pesa come un incubo, la mole arida petrosa di Monte Morello”.
Oggi per fortuna non è più così. Una politica, una volta tanto lungimirante, e l’impegno di tanti volontari lo hanno ricondotto all’antico splendore. L’opera di rimboschimento di un secolo fa è stata un’avventura straordinaria che vi racconteremo e che speriamo vi appassioni.
Alberi piantati in mezzo a mille difficolta; alberi che sono cresciuti; alberi che muoiono. Tutto naturale. Cicli di vita che devono essere governati con sapienza ed efficacia trovando il necessario equilibrio tra bellezza, sicurezza e fruibilità. Istituzioni, esperti e associazioni ci spiegheranno qual è il loro ruolo nella ricerca di questo equilibrio.
L’incanto e lo splendore che Morello ci regala sono, anche ai giorni nostri, il frutto di quel lavoro. Abbiamo raccolto le loro opinioni e le loro testimonianze, anche fotografiche, con la speranza che siano di insegnamento per la salvaguardia di questo importante patrimonio naturale.
STEFANO NICCOLI e DANIELE NICCOLI
Monte Morello lo vedo dalla finestra di casa, zona Careggi, cosa sarebbe il paesaggio e panorama di Firenze senza di esso? Fa da sfondo ai vari monumenti , una montagna da scoprire ancora sottovaluta, nonostante sia un area Sic, di solito vado al suo interno, dove si può bere acqua di fonti, rifrenscarsi ai torrenti, raccogliere erbe spontanee, frutti, un polmone verde, voluto da lungimiranti cittadini in passato, una vera fortuna per l’area fiorentina. Potrebbe essere valorizzata ancora di più in modo sostenibile,. Esempio un monte Morello ecofestival annuale, cammini, bici, teatro natura, musica, agroalimentare, libri. Storia. per fortuna a calenzano si tiene il festival passo passo che intacca anche un po’ di esso.
Sono nato e cresciuto a Colonnata quindi all’ombra di Monte Acuto cioe’ la prima propagine di Monte Morello, e tutta la mia esistenza è legata a questo Monte, voglio contribuire con una notazione popolare, noi Colonnatesi si è sempre detto “Monti Morello” sembra un errore ma probabilmente il fatto di avere tre punte ben distinte ha fatto nascere questo modo curioso di chiamare il nostro Monte.