Bici, che passione! Il chitarrista Joy De Vito alla scoperta del Sud America

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Sono un po’ stanchino” diceva Tom Hank alias Forrest Gump. Una frase, questa, che potrebbe essere pronunciata anche da Joy De Vito. Il chitarrista nato a Cortale in provincia di Catanzaro il 25 aprile 1981 è reduce, infatti, da un viaggio di quattro mesi – dal primo dicembre 2022 al primo aprile 2023 – in bicicletta in Cile, in Patagonia e nella Tierra del Fuego.

Prima, però, facciamo un passo indietro. Chi è Joy De Vito? Un amante della musica, tanto da diplomarsi al conservatorio di Vibo Valentia in chitarra classica nel 2004. Nonostante ciò decide di concentrarsi esclusivamente sul jazz collaborando con svariati musicisti italiani e internazionali. Fra questi: Ares Tavolazzi, Nico Gori, Carlo Atti, Bernardo Guerra, Alessandro Lanzoni, Gabriele Evangelista, Paolo Damiani, la New York University, l’orchestra di chitarre della Catalogna. Ha suonato in tutta Europa, Nord Africa, Turchia, Russia, Stati Uniti e America Latina. Ha vissuto a New York, a Parigi, in Cile e in Argentina. Ha collaborato alla realizzazione di diversi dischi ed è docente di chitarra jazz presso l’accademia musicale di Firenze.

Torniamo alla sua avventura. “Ho percorso quasi novemila chilometri. Sono partito da Buenos Aires, ho attraversato la zona della Pampa centrale e le Ande passando anche dall’Aconcagua, l’Everest dell’Argentina”, dice Joy in esclusiva a tuttosesto.net.

Quali sono stati i motivi che ti hanno spinto ad intraprendere questa avventura?
Durante il periodo dell’adolescenza ho letto ‘In Patagonia’ di Bruce Chatwin. Per chi ama viaggiare, come me, questo libro rappresenta un punto di riferimento. L’idea di questo viaggio è nata più di venti anni fa. Nel frattempo ho viaggiato molto in Europa, ma mi sono sempre ripromesso di andare in America del Sud. Finalmente ce l’ho fatta. E’ stata un’avventura totale, non fosse altro perché avevo a disposizione solo una tenda, un materassino e un sacco a pelo. Non mi appoggiavo a nessuna struttura. Certo, a volte alcune persone mi hanno ospitato, ma tutto ciò non era pianificato. Fondamentalmente ero solo“.

Quali sono stati le maggiori difficoltà?
Sono state due. Innanzitutto il caldo nelle prime tre settimane, tanto che mi sono letteralmente bruciato naso, labbra e braccia. Avevo le ustioni, infatti faticavo a dormire. Il naso, in particolare, perdeva in continuazione pezzi di pelle, avevo paura s’infettasse, per fortuna non è successo.
La seconda, grande difficoltà è stata il vento nel deserto della Patagonia dove ho trascorso quaranta giorni. Era così forte che non riuscivo a stare in piedi. Spesso ho cercato riparo presso i terrapieni a bordo strada. Dovevo appoggiare la schiena alla parete per cercare di evitare che il vento mi colpisse”.

Concerto Joy De Vito

Joy De Vito racconterà la sua esperienza sabato 17 giugno dalle 21.30 all’Unione Operaia di Colonnata in piazza Mario Rapisardi 6. L’evento è organizzato da “L’arte della ginnastica” e “Gym, art & friends” di Salvatore Vonazzo, insegnante di ginnastica presso il circolo Gl’Incontri in via Gramsci a Sesto Fiorentino. In programma anche un’apericena dalle 19.30. A seguire, insieme al batterista Piero Borri, Joy accompagnerà un’icona del contrabbasso italiano: Ares Tavolazzi.

Ho scritto dei pezzi subito dopo essere tornato dal Sud America, pian pianino stanno prendendo forma. Non tutti sono figli della ‘biciclettata’, ma metà repertorio di quello che suoneremo è frutto dell’ispirazione che mi è venuta dopo il viaggio – conclude Joy De Vito -. Ad esempio ho scritto un brano dopo essere stato ospitato in una casa in cui abitava una ragazza cieca. Infatti la canzone s’intitola ‘La ragazza cieca di Ushuaia’, ultima città del Sud America. Vi aspetto il 17 giugno a Colonnata, non ve ne pentirete“.

STEFANO NICCOLI

 

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