“La fame” al Teatro della Limonaia

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La fame è una necessità corporea eppure appartiene anche al mondo impalpabile della psiche. La fame è privata, una pulsione intima che riduce tutto all’essenziale.

Quando abbiamo fame la nostra coscienza si allontana: i nostri corpi tornano elementari, precipitiamo in quel passato infantile di cui non abbiamo neanche ricordi, i ragionamenti diventano inutili e quel bisogno è soltanto un’urgenza.

Oggi la sopravvivenza, l’allungamento della vita ad ogni costo, avanza a livello globale diventando il valore più alto che mette tutti gli altri in secondo piano. Nel nome della sopravvivenza sacrifichiamo volentieri tutta ciò che rende la vita meritevole di essere vissuta, anche il godimento. Siamo sempre affamati e l’ipocondria digitale degrada la vita, il rapporto costante con i dispositivi tecnologici che ci circondano la spoglia di qualsiasi narrazione capace di generare senso. La vita è solo prestazione, tutto ciò che si può misurare e conteggiare. Nulla promette durata. Siamo sottomessi alla formula smart: ci viene costantemente chiesto di comunicare i nostri bisogni, i nostri desideri e le nostre preferenze, di raccontare noi stessi. È indifferente che l’interlocutore sia un essere umano, l’importante è comunicare, mantenere permanente il flusso di dati di cui il mondo digitale si nutre. Questa fame disumana ci rende dei non morti: siamo troppo affamati per morire e troppo affamati per vivere.

E allora cosa succede a un ragazzo affamato quando prova a nutrirsi senza sfruttare risorse naturali, dialogando solo con un dispositivo? Quando a stabilire cosa sta accadendo al nostro corpo non siamo più noi con i nostri sensi limitati ma una macchina assoluta come un dio, quando reale e virtuale combaciano di cosa abbiamo fame?

Sabato 25 novembre alle ore 20:30

Domenica 26 novembre alle ore 17:00

nell’ambito della Rassegna a cura di Atto Due

TRAM Teatro Limonaia di Sesto Fiorentino

via Gramsci 426

info e prenotazioni: [email protected]

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