Centrodestra sestese in difesa di Corsini: “Attacchi vergognosi. Finalmente un ente fuori dalle mani della sinistra”

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Parco Ginori

Il centrodestra sestese scende compatto in difesa dell’avvocato Marco Corsini, presidente della Fondazione Museo Ginori, al centro in questi giorni di un’ondata di polemiche e attacchi provenienti dalle forze politiche di sinistra cittadine.

 

Una presa di posizione netta quella di Lega, Fratelli d’Italia e Popolari Toscani, che leggono in quanto accaduto l’ennesimo episodio di una strategia politica ben precisa. “Da quando Corsini è stato nominato – osservano – è partita una macchina del fango sistematica e costante. Una campagna di delegittimazione costruita ad arte, che non ha nulla a che vedere con la cultura o con la tutela del patrimonio, ma molto a che vedere con il potere e con il fastidio di chi non controlla più tutto”.
A dirlo è Daniele Brunori, capogruppo della Lega in consiglio comunale, che sottolinea:
“Quello che dà realmente fastidio alla sinistra sestese è che per la prima volta nella storia della città un ente culturale di importanza nazionale non è in mano a un “compagno”, ma è stato affidato a una figura esterna, indipendente e competente. Questo rompe uno schema che per decenni è stato consolidato: tutto sotto controllo, tutto nelle mani della solita cerchia. È chiaro che la reazione, ora, sia rabbiosa. Ma questo non è un motivo valido per colpire in modo così violento e scomposto una persona come Corsini”.

 

Anche Stefano Mengato, esponente di Fratelli d’Italia, non usa giri di parole:
“L’avvocato Corsini è un servitore dello Stato con un curriculum di altissimo livello. Ha ricoperto ruoli di grande responsabilità e ha sempre operato con rigore e senso delle istituzioni. È ridicolo che a metterne in dubbio la competenza siano gli stessi che, per anni, hanno sostenuto una gestione disastrosa del Museo Ginori. Ricordiamoci che il museo è chiuso, i lavori non sono mai partiti, eppure sono stati spesi quasi 2,5 milioni di euro di fondi pubblici. Tutto questo mentre il museo della porcellana di Dresda, per fare un confronto come e’ stato ricordato, riceve centinaia di migliaia visitatori l’anno. Il nostro, quando era aperto, ne faceva poche centinaia. È evidente: chi l’ha gestito prima era semplicemente incapace”.

A rincarare la dose è Manola Aiazzi, storica figura del centro-destra sestese, che punta il dito anche sulle scelte dell’amministrazione comunale:
“Fa sorridere che oggi si parli tanto di ‘competenza’ quando l’assessore alla cultura del Comune di Sesto Fiorentino è un tecnico radiologo. Lo dico con rispetto per ogni professione, ma è evidente che la sinistra ha usato la cultura solo come bandiera ideologica, senza mai preoccuparsi davvero di farla vivere. E oggi si stracciano le vesti per difendere il professor Montanari – che ricordiamo è stato consigliere personale del sindaco Falchi – dopo anni in cui il museo è rimasto chiuso e abbandonato, i fondi sono stati spesi, i risultati assenti. E la sinistra pretende anche di dare lezioni?”

I rappresentanti del centrodestra ribadiscono infine il pieno sostegno a Corsini, chiedendo che si ponga fine a ogni strumentalizzazione politica.
“Basta attacchi ideologici – concludono Brunori, Mengato e Aiazzi –. Lasciamo lavorare chi ha dimostrato di avere le competenze e l’autorevolezza per far ripartire davvero il Museo Ginori. Non si tratta di difendere una persona, ma di difendere un’idea diversa di cultura: non parolaia e ideologizzata, ma concreta, aperta, gestita con responsabilità e trasparenza. Ed è proprio questo che a qualcuno, evidentemente, dà fastidio.”

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