Il sindaco Lorenzo Falchi, come da tempo avevamo denunciato, lascia la città a metà mandato per inseguire una poltrona in Regione Toscana. Un’uscita di scena che conferma ciò che era ormai evidente a tutti: non ha mai avuto davvero a cuore Sesto, ma solo la propria carriera.
Abbiamo letto con sconcerto le parole con cui ha annunciato la sua “discesa in campo”, come se fosse normale abbandonare un’intera comunità un anno e mezzo prima della fine del mandato.
Ma davvero pensa che i sestesi siano così ingenui da non capire cosa sta accadendo?
La tempistica parla chiaro: pochi giorni dopo il clamore mediatico del boicottaggio dei prodotti israeliani nelle farmacie comunali — una mossa ideologica, inutile e divisiva — Falchi si prende la ribalta nazionale e si lancia verso nuovi orizzonti.
Non è un caso: è un copione studiato. Sesto è stata solo il trampolino.
Nel frattempo, la città resta bloccata, ostaggio delle ambizioni personali di un sindaco ormai distratto e disinteressato, sorretta da una maggioranza che aveva legato il proprio simbolo e destino politico al nome di Falchi.
Oggi quella maggioranza è senza guida, senza credibilità e senza futuro.
E nei prossimi mesi? Come potrà Falchi governare davvero Sesto mentre sarà impegnato giorno e notte nella campagna elettorale per il Consiglio Regionale?
Non può. E non lo farà.
Persino nel Partito Democratico iniziano ad affiorare dubbi e malumori. Ed è comprensibile: anche chi lo ha sostenuto ora vede chiaramente che è stato trascinato in una gestione personalistica, opaca e autoreferenziale, lontanissima dai problemi veri della città.
Chiediamo quindi le dimissioni immediate del sindaco.
Da oggi è ufficialmente un candidato, non più un amministratore.
È giunto il momento di restituire serietà, rispetto e trasparenza all’istituzione comunale.
Alle prossime elezioni amministrative, la Lega ci sarà.
Con il centrodestra e con tutte le persone libere e responsabili che vogliono davvero bene a questa città.
Perché Sesto merita una guida che la ami e non la usi.
Sesto non è un trampolino.
Sesto è casa nostra.
E merita molto di più.
Daniele Brunori – Capogruppo Lega Salvini Premier