“Sul set della serie tv ‘Il mostro’, che emozione”: intervista all’attrice sestese Caterina Rossi

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Caterina Rossi
Da sinistra: Caterina Rossi, Francesco Cappelletti e Fabio Magnani (compagno di scena di Caterina)

Un evento a lungo atteso e che sta già facendo discutere. Dal 22 ottobre 2025 è disponibile su Netflix “Il mostro“, la serie tv composta da quattro puntate, diretta da Stefano Sollima, che racconta le indagini svolte a seguito degli omicidi avvenuti tra il 1968 e il 1985 da parte dell’assassino seriale noto come il “Mostro di Firenze“.

E’ bene mettere subito le cose in chiaro. La miniserie non parla di Pietro Pacciani e dei “compagni di merende“. Il regista, già conosciuto per, tra gli altri, “Romanzo Criminale – La Serie“, “Suburra” e “Gomorra“, si concentra sulla prima parte dell’inchiesta sull’assassino (o assassini) che uccise 8 coppie in 17 anni. E’ la cosiddetta “pista sarda“, quella meno mediatica con protagonisti Stefano e Giovanni Mele, Francesco e Salvatore Vinci.

Caterina-Rossi
Caterina Rossi

Questa, però, non è una recensione sulla serie tv. Per quella vi rimandiamo agli esperti cinematografici. Noi, piuttosto, ci siamo concentrati ad intervistare una delle attrici presenti ne “Il mostro“: la sestese Caterina Rossi, non una novità sulle pagine di TuttoSesto. Nel gennaio 2021, infatti, l’avevamo intervistata a seguito della sua partecipazione nei videoclip delle canzoni “Contatto” e “La cura del tempo” dei Negramaro. L’artista ci ha raccontato la sua esperienza nella miniserie diretta da Stefano Sollima.

E’ stata un’esperienza bellissima, a partire dai provini con gli stuntman effettuati negli studi di Cinecittà a Roma. La produzione è stata gigantesca e affiatata. Stefano (Sollima, ndr) è incredibile, così come il direttore della fotografia Paolo Carnera. Compongono un duo meraviglioso. Ha una grande capacità di dire le cose e di dirigere gli attori. E’ una persona precisa, pacata e divertente. Il lavoro di preparazione è stato molto bello. La ricostruzione è dettagliata, a partire dai costumi, dagli ambienti interni ed esterni e dalle auto. Insomma: è stato un lavoro enorme“.

Chi interpreti e quando ti vediamo nella serie tv?
Sono presente nella terza puntata e interpreto una delle vittime del mostro: Pia Gilda Rontini, uccisa nel 1984 a Vicchio insieme a Claudio Stefanacci. La scena non è stata girata a Vicchio, ma vicino Roma. In generale alcune sono state registrate nella Capitale, altre in Toscana tra il centro di Firenze e la sua provincia. Io ho girato prevalentemente a Roma e dintorni. E’ stato bello far parte di un set così grande e vedere i costumi, le mode e i veicoli del passato. In più Stefano (Sollima, ndr) non sceglie mai attori molto noti, era già accaduto con Gomorra. Nonostante ciò quelli presenti nella serie tv sul mostro sono bravissimi”.

Caterina Rossi
Caterina Rossi col suo compagno di scena Fabio Magnani

Un po’ di cronaca per completezza d’informazione. Rontini e Stefanacci, 18 e 21 anni, impiegata in un bar di Vicchio lei, studente universitario lui, si trovavano all’interno di un Fiat Panda parcheggiata in una strada sterrata trasversale alla via provinciale nei pressi del paese mugellano quando furono raggiunti da alcuni colpi di pistola. Inizialmente la ragazza riuscì a fuggire, ma alla fine fu colpita prima alla schiena e poi alla fronte. Successivamente il corpo di quest’ultima venne mutilato con l’asportazione del pube e del seno sinistro, mentre su quello di Stefanacci vennero inferte una decina di coltellate. Era il 29 luglio 1984.

Ridiamo la parola a Caterina Rossi: “Un’altra persona importante della produzione è stata Francesco Cappelletti, il ‘mostrologo’, sempre presente sul set per controllare che tutto andasse bene sia sul piano filologico che storico (Cappelletti è autore, insieme a Michele Bruno e Paolo Cochi, del libro ‘Mostro di Firenze. Al di là di ogni ragionevole dubbio‘, edito da Enigma Edizioni, pubblicato nel 2016, ndr). La vicenda del mostro fornisce uno spaccato preciso dell’Italia tra gli anni 60′ e ’80. E purtroppo le indagini sono state oscure. Probabilmente non verremo mai a sapere la vera identità dell’assassino o degli assassini“.

Ci sarà la seconda serie incentrata su Pietro Pacciani e i cosiddetti “compagni di merende”?
Lo spero proprio (ride, ndr)”.

Non ci resta, allora, che aspettare. Nel frattempo ringraziamo la nostra concittadina Caterina Rossi per la cortesia e la disponibilità.

STEFANO NICCOLI

 

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