“Consiglio comunale di Calenzano. Il CDX non è presente. Io e il capogruppo Lega-Forza Italia (Daniele Baratti, ndr) abbiamo chiesto circa un mese fa alla maggioranza di spostare il consiglio comunale in qualsiasi altra data della settimana perché avevamo entrambi degli impegni inderogabili. Purtroppo la risposta è stata negativa e quindi oggi manca l’unica opposizione che poteva contestare il buco incolmabile creato dalle sinistre dalla nascita della società, nel 2006, ad oggi e accollato alla Calenzano Comune S.r.l.
Circa 15 milioni da restituire che ci costano circa 750 mila euro all’anno di interessi passivi e circa 21 milioni, 11 già versati dall’ente comunale e 10 da Autostrade senza aver ultimato i lavori del Parco delle Carpugnane e del sistema fognario e altri investimenti. Una qualsiasi società con questo bilancio avrebbe già chiuso l’attività o in modo forzoso o volontario.
Chi sostiene che la società ha degli immobili che possono in futuro garantire i debiti, ha fatto bene i conti di quanto si potrebbe realizzare e del valore reale di questi?
Analizzando questo si capisce il vero motivo, cioè le difficoltà finanziarie sia dell’ente che dalla sua partecipata. Anche la stessa Corte dei Conti sconsiglia queste partite di giro di debiti crediti tra Comune e società partecipata. Quest’anno la società ha chiuso in perdita per euro 143.904 e i ricavi-vendite ammontano ad euro 3, 5 milioni. Una società come questa non potrà mai colmare i debiti regressi, anzi sarà costretta ad accumularne degli altri. Altra anomalia è la chiusura del bilancio approvato nei 180 giorni invece che nei 120 previsti. Le ipoteche gravano per 26 milioni di euro. La sinistra ormai più che consapevole che questa società accumula sicuramente ogni anno perdite che soluzioni pensa di dare in futuro? Il sindaco in campagna elettorale aveva fatto capire che andava chiusa. Come pensa di rimediare a questo enorme deficit? Intanto galleggia e porta avanti politiche peggiori di quelle della giunta precedente, una di queste è proprio il modus operandi sull’IMU, l’ufficio tributi applica infatti politiche vessatorie pur di far cassa. Il motivo ormai è ben chiaro a tutti i cittadini calenzanesi.
Una domanda è obbligatoria e mi sarebbe tanto piaciuto rivolgerla alle sinistre, come ha fatto un Comune che una volta era ricco a ridursi un queste condizioni? Di chi è la colpa? Ai posteri l’ardua sentenza”.
Monica Castro – Consigliera comunale Fratelli d’Italia




