Falchi (SI): “Sesto si merita una coalizione ampia, disponibili fino ad unire la sinistra”

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Martedì 29 marzo Lorenzo Falchi, candidato sindaco di Sesto Fiorentino per Sinistra Italiana e Per Sesto, è intervenuto alla trasmissione “Telegram” in onda su Tele Iride (canale 96 del digitale terrestre).

Per il momento Sinistra Italiana è nata solo come unione di gruppi parlamentari, ma nelle prossime settimane inizierà un percorso per far nascere il partito. Vorremmo che questo slancio cominciasse dal basso”.

Renzi è stato accusato di aver spostato gli equilibri del Pd verso il centro. Le chiedo in maniera provocatoria: ma l’obiettivo della politica non è anche quello di prendere voti?
Certo. Prendere voti convincendo le persone e fare ciò che si è promesso durante la campagna elettorale. Essendo io di sinistra, vorrei che, chi promette determinate cose come sul tema del lavoro e dell’ambiente, poi le facesse veramente. E’ un problema, invece, se ci si sposta su posizioni non di sinistra solo per prendere voti perché non si arriva a quel cambiamento di cui l’Italia ha bisogno“.

Qual è il suo giudizio sulla riforma delle Province?
Ho svolto un ruolo a livello provinciale ai tempi di Sel. Mi sembra che la riforma sia stata fatta in maniera estremamente veloce e poco accurata. Le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti. Per togliere i consigli provinciali, si è creato una serie di difficoltà che riguardano politiche di aree più vaste del Comune“.

Nardella ha parlato di Grande Firenze. Che opinione ha su questo tema?
Voglio approfondire la proposta di Nardella perché, al momento, mi sembra un po’ fumosa. Cosa deve essere la Grande Firenze? Un inglobamento del Comune di Firenze rispetto ai Comuni limitrofi o uno strumento per governare meglio per quanto riguarda politiche vaste? Se fosse la seconda ipotesi, nel dibattito ci voglio stare e voglio capire come il mio territorio potrebbe svolgere una parte importante. Se, invece, il Comune di Firenze vuole spostare funzioni meno prestigiose fuori dal proprio territorio, allora quello della Grande Firenze è un tema che non mi interessa“.

E’ possibile l’alleanza tra Quercioli e Falchi?
L’appello dei comitati all’unità dei partiti mi sembra giusto. Abbiamo sempre teso la mano a costruire un percorso comune. Abbiamo proposto le primarie per la scelta del candidato sindaco, non dobbiamo aver paura della nostra gente. Le primarie ci sono sembrate lo strumento migliore, visto anche che due anni fa la candidatura di Quercioli nacque in seguito alla rottura del centrosinistra sulla mancanza delle primarie imposta dal Partito Democratico di allora. Purtroppo Quercioli ci ha detto di no, ma non ci ha avanzato nemmeno un’alternativa. Fino all’ultimo, però, tenderemo la mano, siamo aperti ad una possibilità di unione. Sesto si merita una coalizione ampia“.

Sui temi è molto vicino a Quercioli.
Non c’è dubbio che su alcuni temi c’è una comunanza di vedute. Per questo avevamo proposto le primarie. Per far ripartire Sesto, caduta in basso a livello regionale e di area metropolitana in questi due anni, non serve scegliere il candidato sindaco all’interno di una stanza con poche persone. Credo che sarebbe stato giusto farlo scegliere a chi, in questi due anni, ha chiesto un’alternativa“.

Tra chi vede possibile il ballottaggio?
Vedendo gli attestati di stima e di affetto che mi sono giunti in questi giorni, penso che potremmo arrivare al ballottaggio. Chi è con me ha la sensazione che si può provare a costruire qualcosa di buono per Sesto“.

E’ sostenuto anche da Per Sesto, formata dagli otto ex consiglieri del Pd. Pensa che sia un’opportunità o questa cosa le si potrebbe ritorcere contro?
L’associazione Per Sesto ha svolto un lavoro importante in questi mesi. Si è insediata in città, parlando di temi importanti con un approccio intelligente e innovativo. E’ un elemento positivo per la mia candidatura. L’associazione non ha solo gli ex consiglieri del Pd come punto di riferimento. Fecero una scelta pesante a livello personale, ma giusta a livello politico perché in quella maniera la città si liberò di una politica brutta. Nel corso di questi mesi l’associazione ha avvicinato altre competenze che saranno utili per governare, un domani, Sesto“.

La “partita” di Sesto potrebbe avere un riflesso anche a livello nazionale?
Non c’è dubbio. Le scelte che verranno prese per il nostro territorio avranno un valenza anche sul piano nazionale. C’è la necessità di ridare voce a quella parte di città che ha ritenuto un’esperienza negativa gli ultimi due anni di governo. La partita di Sesto avrà riflessi a livello nazionale non solo per quanto riguarda le infrastrutture, ma anche a livello politico. Su Sesto è stato traslato un modo di fare politica che ritroviamo in Parlamento“.

Su Sesto Fiorentino c’è la lunga mano di D’Alema?
Non lo conosco personalmente e non vedo mani che vengono fuori Firenze. Sono altri i partiti nei quali si vedono mani che arrivano dall’esterno e che cercano di imporre le scelte. Lo abbiamo visto due anni fa quando non furono concesse le primarie“.

Parliamo di temi: la tramvia.
La tramvia è fondamentale per la mobilità dell’area fiorentina. E’ un ritardo grave il fatto che si pensi solo adesso di farla arrivare al Polo Scientifico. Sarebbe bene che arrivasse il più vicino possibile al centro. Magari deve essere valutato meglio il percorso perché quello tracciato dalla Regione mi sembra un po’ arzigogolato. Sarebbe meglio un tracciato più diretto che colleghi il Polo e il centro di Sesto con Firenze. E’ plausibile avere una tramvia che colleghi Sesto con Firenze e le altre parti della provincia“.

Renzi ha detto sì al sotto-attraversamento.
I fiorentini hanno eletto un sindaco che dovrebbe fare le proposte alla città senza farsene dettare dal premier, chiunque esso sia. C’è un problema di metodo con cui si fanno le cose. La tramvia ha portato vantaggi a Firenze“.

Termovalorizzatore e aeroporto. 
Parto da una premessa. La piana fiorentina ha già, in un fazzoletto di terra: un impianto di compostaggio, due autostrade, un traffico di auto molto pesante, un’urbanizzazione e una cementificazione importanti. In un territorio così saturo dal punto di vista della qualità della vita, è chiaro che non ci si possa introdurre altre due opere pesanti come la nuova pista dell’aeroporto, che cancellerebbe l’ipotesi di un nuovo parco della piana, e l’inceneritore. Una volta vinto valuteremo, all’interno delle politiche comunali, quali saranno le possibilità per fermare la realizzazione di queste due opere. Sappiamo, però, che il potere decisionale non spetterà al Comune di Sesto. E’ possibile che non sia stata fatta una valutazione d’impatto ambientale e sanitaria sulla piana fiorentina? Ne è stata fatta una tanti anni fa. La valutazione è necessaria per capire lo stato dell’arte. E’ una documentazione che il Comune di Sesto dovrà chiedere con forza“.

Il ricorso al Tar potrebbe essere una strada percorribile?
Da un punto di vista amministrativo dovremo vedere quali saranno le reali possibilità d’intervento. Con Sara Biagiotti, il Comune non ha fatto niente. Il nostro territorio ha bisogno di persone di Sesto che conoscono la realtà. Non bisogna farci imporre le scelte“.

Anche sull’aeroporto c’è una battaglia da portare avanti per un no secco e deciso?
Certo perché scombinerebbe la programmazione del territorio fatta negli ultimi trenta-quaranta anni. Farebbe saltare il parco della piana che è una necessità sul piano ambientale e urbanistico. Inoltre il nuovo aeroporto non porterebbe tutti i benefici che ci vengono raccontati. E’ un’opera inutile e pagata dalle casse di tutti noi, è una vergogna che non possiamo sopportare. Noi non diciamo che Firenze non deve avere un aeroporto. Bisogna investire sulla mobilità per collegare Firenze con il Galilei di Pisa. Non possiamo pensare che il futuro economico, turistico e sociale di una città come Firenze sia legato ad un aeroporto a pochi chilometri dal centro cittadino. Piuttosto puntiamo su Pisa e su come farla raggiungere in maniera facile e comoda e usiamo le risorse pubbliche per il trasporto su rotaia“.

Si parla sempre più spesso di Sesto come città dormitorio. 
E’ interessante pensare alle potenzialità giovanili che Sesto ha. Ci impegneremo a far vivere ancora di più la città con iniziative culturali, musicali e di intrattenimento“.

Sesto ha subìto la crisi anche sul piano del lavoro.
Il tessuto produttivo della nostra città ha subìto seri colpi negli ultimi anni. Sono tante le piccole aziende che hanno chiuso. In Comune sarà necessario avere una persona che ha ben chiaro in testa il tema del lavoro“.

Parliamo della Richard-Ginori e della Guess. 
Per quanto riguarda la Ginori, la città si è spesa anche emotivamente. Siamo felici che adesso ci sia una proprietà che vuole investire (Gucci, ndr) e valorizzare le capacità e le maestranze. La nostra priorità è che la manifattura resti a Sesto e che la qualità dei prodotti si mantenga alta. Capitolo Guess: sarà necessario seguire i lavoratori e lavoratrici in questa vicenda che sta avendo il giusto risalto mediatico. Il Comune dovrà cercare di difendere il lavoro esistente e non solo crearne di nuovo“.

Che Sesto vorebbe nei prossimi cinque anni nel caso fosse lei il sindaco?
Una Sesto coesa, che ritrovi il ruolo di comunità e che sappia contare all’interno dell’Area Metropolitana e della Regione. Credo che ci siano le energie giuste e che debbano essere valorizzate“.

STEFANO NICCOLI

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