“La vera partita toscana si è giocata a Sesto Fiorentino e a Sesto abbiamo vinto. Ha vinto una sinistra nuova e nettamente alternativa al PD e alle destre. Qui il PD è stato sconfitto non perché “la destra vota grillo”, ma perché la sinistra vota la sinistra. Lo stesso è accaduto in una delle metropoli italiane che è andata al voto, Napoli, o in città come Latina. Una sinistra autonoma e di governo, con respiro europeo e capace di costruire radicamento e consenso sui temi e sui contenuti: serve, nel paese, uno spazio politico unico, riconoscibile e in grado di avere pensieri lunghi, andando oltre vecchi confini”, afferma Tommaso Fattori, capogruppo regionale di Sì Toscana a Sinistra.
“A Sesto è stato fermato il partito del no e degli affari: il PD, un partito abbarbicato ad un vetero-modello di sviluppo che distrugge risorse e ambiente senza più creare lavoro, un partito che dice no alla strategia rifiuti zero per conservare il modello inceneritorista, un partito che dice no al parco agricolo e al Polo Scientifico di Sesto per edificare un nuovo aeroporto che ammazzerà definitivamente la piana e che ammazzerà pure l’aeroporto di Pisa. Tuttavia il partito della regressione è stato fermato perché sta sbocciando una sinistra nuova, che dice sì all’economia circolare, al lavoro e ai diritti, alla ricerca scientifica e al rafforzamento anziché alla privatizzazione dei servizi pubblici. Una sinistra che pone come centrale il tema delle disuguaglianze sociali e della redistribuzione della ricchezza, capace di governare una città e un territorio assieme ai cittadini e non contro i cittadini. Lorenzo Falchi non ha semplicemente vinto, ha trionfato, e con lui ha trionfato la comunità che ha costruito la campagna elettorale e il programma della lista, e hanno vinto tutti i sestesi, a partire dai tantissimi che in questi anni hanno partecipato attivamente alla vita della città, organizzandosi, animando iniziative e comitati. Sesto è una città viva e questo voto lo dimostra. E non dobbiamo dimenticare l’esperienza politica coagulatasi attorno a Quercioli raggiungendo al primo turno quasi il 20% dei voti, poi confluiti su Lorenzo Falchi: questa è una ricchezza umana e politica da valorizzare, occorre una sinistra unita e rinnovata, qui e nel paese”.
Aggiunge Fattori: “Se Lorenzo Falchi era in tutto e per tutto un nostro candidato, anche un altro candidato sindaco da noi sostenuto, Mauro Cornioli, candidato “civico” e indipendente a tutti gli effetti, è stato eletto Sindaco a Sansepolcro vincendo il ballottaggio contro il PD. Con Cornioli entra in consiglio comunale anche Gabriele Marconcini, che alle elezioni regionali è stato candidato di punta per Sì Toscana a Sinistra nella circoscrizione aretina, ad ambedue vanno i migliori auguri di buon lavoro da parte del nostro gruppo regionale. Su sei comuni al ballottaggio in Toscana, due hanno oggi i Sindaci che volevamo, in netta alternativa alle destre e al PD, e di questo siamo felici. Continua il cammino iniziato con Sì Toscana a Sinistra un anno fa e che”.
Conclude Fattori: “Vedo che Rossi annuncia per la terza o quarta volta, ho perso il conto, la sua candidatura alla segreteria nazionale del PD. Che fosse distratto rispetto al compito di governare la Regione ce ne eravamo accorti da tempo. A Rossi vorrei porre però una domanda precisa, sulla sostanza delle cose: ha intenzione di tenere conto del netto segnale che i cittadini di Sesto, in massa, gli hanno dato su aeroporto e inceneritore, oppure vuole seguire Renzi su una strada che sta portando il Pd allo sfascio? E’ su fatti concreti che si misura il governo di una regione, non sugli stati facebook. Da questo punto di vista, se è vero che questo voto mostra il disastro del PD e di Renzi tanto in Toscana quanto nel resto d’Italia, non tutte le colpe sono di Renzi, per quanto mi costi affermarlo. Rossi e la così detta minoranza del PD hanno enormi responsabilità perché hanno portato avanti con convinzione le medesime politiche di Renzi, salvo avanzare la pretesa di volerle farle con la sinistra anziché con il centrodestra, come sarebbe naturale. E’ Rossi l’autore della controriforma sanitaria toscana ed è Rossi che ha voluto fare della nostra regione “il laboratorio di applicazione del jobs act”, per usare le sue parole, e cioè di un provvedimento che ha introdotto la libera licenziabilità dei lavoratori distruggendone i diritti senza ovviamente generare posti di lavoro, dato che quei pochi che sono stati creati sono piuttosto effetto dei miliardi di euro di decontribuzioni dati alle imprese, con i soldi delle nostre tasse. Adesso Rossi & c dicono pure che voteranno sì al referendum costituzionale di ottobre, insomma, di che stiamo parlando?”.
Sì Toscana a Sinistra