Sono solo dieci, al momento, i migranti che hanno accettato il trasferimento nelle strutture messe a disposizione nel territorio metropolitano di Firenze dopo il rogo nel capannone che li ospitava a Sesto Fiorentino (Firenze), costato la vita ad Ali’ Muse, 44 anni di origini somale. Gli altri 90 hanno rifiutato in blocco di parlare con gli assistenti sociali, continuando a perseguire la linea della ricollocazione tutti insieme’. Così la prima giornata di ‘colloqui’ con i migranti accolti provvisoriamente nel palazzetto dello sport di Sesto Fiorentino. I colloqui individuali per trovare soluzioni abitative, sia pur temporanee, per le circa 100 persone accolte nella struttura sportiva erano iniziati stamani. Gli assistenti sociali hanno pero’ potuto parlare solo con una decina di migranti, quelli in situazioni di fragilità a livello di salute, che, secondo quanto si apprende, hanno accolto la proposta di spostamento e già domani potrebbero essere accompagnati in altri spazi. Tutti gli altri avrebbero rifiutato di intraprendere anche i colloqui, insistendo nell’idea di dover essere ricollocati collettivamente in una nuova struttura. Domani il Comune di Sesto Fiorentino provera’ di nuovo a convincerli della necessita’ di uno ‘spacchettamento’ per arrivare ad una soluzione per tutti, anche se al momento sembra difficile che possa essere trovata una linea di dialogo. Entro la fine della settimana, intanto si
riunira’ nuovamente il Cosp per discutere della questione.
ANSA