Il Tirreno: Peretola, c’è la pista lunga ma il terminal resta piccolo

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Si ridensionano i sogni di ampliamento dello scalo di Peretola. La nuova pista da 2.400 metri resta, ma – scrive Il Tirreno – il costo complessivo di realizzazione è troppo alto e va rivisto. Così sembra decidere il Governo. Almeno così si potrebbero interpretare le poche righe dedicate dal Governo Gentiloni allo scalo fiorentino nell’allegato “Connettere l’Italia” al Documento di programmazione economica e finanziaria. A una prima lettura questa frase sembra essere così tradotta: la pista lunga rimane (quindi non si torna all’originaria pista da 2.000 metri). E’ quindi sicuro che l’aeroporto Vespucci diventerà un hub europeo e sarà connesso a scali a medio raggio come Mosca e Dubai.

Tutto un altro paio di maniche, invece, sarà la realizzazione del progetto complessivo che include l’ampliamento del terminal. Quello pare non vada più bene e sia da rimettere in discussione, anche perché lo Stato non avrebbe tutti i soldi da mettere a disposizione. Non almeno tutti i 150 milioni promessi dal Governo Renzi. Il pacchetto pista lunga e terminal più grande finirebbe per costare troppo. Da ricordare che in questa partita 50 milioni vengono dallo Sblocca Italia (e sono già stati stanziati dal Governo), 100 milioni vengono dal bilancio dell’Enac, mentre i restanti 150 milioni arrivano da Toscana Aeroporti, dove il 51,3% delle azioni sono in mano a Corporacion America Italia del magnate armeno-argentino Eurnekian.

Sogni infranti, dunque, per uno scalo che vuole portare la soglia dei passeggeri a 4,5 milioni al 2029? Il sottosegretario al ministero dei trasporti Riccardo Nencini non sembra arretrare di un passo: “L’opera rimane tra le priorità del ministero delle infrastrutture così come scritto nel Def“.

(l’articolo integrale nel quotidiano in edicola)

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