A un anno di distanza dal primo esposto presentato in Procura, i firmatari hanno aggiornato il contenuto dell’Esposto e lo hanno ripresentato alla Procura della Corte dei Conti della Toscana e per conoscenza alla Procura Generale nazionale. Il dato che ne esce è già di per se allarmante: per il periodo 2008-2016, nei 12 Comuni gestiti da Quadrifoglio si stima un presunto danno erariale pari a 58 milioni di Euro.
Il Sindaco di Firenze Dario Nardella, nelle sue recenti dichiarazioni, sostiene che l’inceneritore é necessario affinché “cittadini e imprese toscane non siano costretti a portare i loro rifiuti sottoterra e a pagare un sacco di tasse”. Si è inoltre scatenata tra amministratori locali e regionali una “guerra dei rifiuti” e del “NO/SÌ inceneritore”, portando alla ribalta della cronaca l’argomento. Con il nostro esposto segnaliamo, conti alla mano, che c’è già stato negli anni scorsi, e c’è tuttora, un indebito invio di rifiuti sottoterra (in discarica) e il pagamento di tasse più elevate. Ma quale ne è il motivo? La ragione è che i comuni, che sono responsabili della gestione dei rifiuti nel proprio territorio, sono rimasti ben al di sotto gli obbiettivi di raccolta differenziata previsti dalla legge, e questo per aver adottato un modello di gestione dei rifiuti che semplicemente NON permette di raggiungere questi obbiettivi.
Le conseguenze sono:
1) più rifiuti smaltiti in discarica
2) più costi industriali e più tributi dovuti
3) meno ricavi dai materiali diferenziati e riciclabili
Le alternative per una corretta gestione dei rifiuti esistono, sono sempre più applicate in Toscana, in Italia e nel mondo e producono un ritorno economico importante, oltre a chiudere davvero il ciclo dei rifiuti.
Al Governatore della Regione Toscana ribadiamo, come lo facciamo da ormai 3 anni, che noi siamo disponibilissime ad aprire un tavolo pubblico con cittadini e tecnici per ridiscutere seriamente il piano regionale di gestione dei rifiuti, che per noi deve cancellare il nuovo inceneritore di Firenze e prevedere lo spengimento degli altri inceneritori presenti in Toscana per passare a una vera economia circolare.
Mamme No Inceneritore