Abbiamo ripreso un estratto dell’intervista del 29 dicembre alla TGR Toscana al direttore generale di Arpat Marcello Mossa Verre, dai toni istituzionali e rassicuranti.
Qualcosa non torna però.
Eccola:
La qualità dell’aria in Toscana è stata complessivamente buona nel 2017, nonostante le avverse condizioni atmosferiche?
Sì, bilancio abbastanza positivo per il 2017 per i momenti di punta dell’inquinamento: il numero dei superamenti
dei 50 microgrammi/m3 si è ridotto abbastanza, tranne che per la piana di Lucca.
Come si colloca la Toscana rispetto alle altre Regioni?
La Toscana rispetto alle altre regioni si colloca abbastanza bene, rispetto alla Pianura Padana sicuramente meglio. Non bisogna abbassare la guardia perché effettivamente i valori medi annuali, che sono la metà di quelli limite di legge, rimangono sostanzialmente costanti; andrebbero contenuti con misure strutturali.
Le dichiarazioni del direttore generale di Arpat in questa intervista a chiusura dell’anno 2017 ci lasciano molto perplessi, sia perché basate su una rete di monitoraggio che non ha, dal 2010, alcuna stazione di rilevamento nell’area più problematica, compresa tra Firenze Nord e Prato, sia perché sono dichiarazioni di quasi acritica RILEVAZIONE DEI DATI rispetto a limiti di legge, che sono ormai inadeguati rispetto ai danni su ambiente e salute, come evidenziato in diversi recenti studi scientifici (http://www.corriere.it/salute/17_giugno_29/inquinamento-dell-aria-uccide-anche-dosi-ammesse-legge-56135726-5cb5-11e7-95ac-44c3014ce0fa.shtml) o rispetto a valori più alti riscontrati in Pianura Padana. La Pianura Padana è una tra le aree più inquinate d’Europa (http://tg24.sky.it/ambiente/2017/12/01/mappe-inquinamento-spazio-italia.html). Ci consola forse sapere che i padani si ammalano e muoiono più dei toscani per effetto dell’inquinamento?
Il tasso di mortalità aumenta quasi linearmente all’aumentare dei livelli di smog; qualsiasi livello di inquinamento dell’aria è pericoloso per la salute; quindi i Toscani si stanno ammalando e stanno morendo per l’inquinamento.
L’Agenzia Europea per la protezione ambientale stima che l’Italia è il primo Paese europeo per morti da smog, con decine di migliaia di decessi.
Quante migliaia di morti sono accettabili per la Toscana?
Riportiamo una notizia uscita il 29 dicembre su Il Tirreno di Lucca: nel 2017 all’ospedale San Luca si è riscontrata una recrudescenza di casi di BCO, la bronconeuomopatia cronica ostruttiva, patologia che secondo gli studi diventerà la terza causa di morte nel 2020 e che è legata certamente al fumo di sigaretta ma anche agli inquinanti atmosferici.
A monte di una situazione di rischio oggettiva la primaria di pneumologia dott.ssa Canari Venturi conferma, rispondendo a domanda, che nessuno degli enti preposti alla protezione ambientale e nessuna amministrazione della zona si è mai rivolta agli specialisti del San Luca sul problema dell’aria. “Non ci hanno mai interpellati” afferma la primaria.
Al direttore di ARPAT Marcello Mossa Verre, prima di lanciare messaggi televisivi rassicuranti di fine anno, consigliamo quindi di cominciare ad interpellare i reparti ospedalieri, come pneumologia, pediatria etc iniziando magari dalla Lucchesia, intersecando database di rilevamento ambientale con database sulla salute pubblica …certo, se vogliamo continuare a parlare di agenzia regionale di PROTEZIONE ambientale.
Ricordiamo il nostro ultimo comunicato riguardante la necessità di un più attento monitoraggio della qualità dell’aria e la realizzazione di una nuova Valutazione d’Impatto Sanitario.
In attesa che la politica e le istituzioni preposte si muovano, noi abbiamo lanciato un progetto di cittadinanza attiva, citizen science e monitoraggio civico della qualità dell’aria in tempo reale. Su www.cheariatira.it si possono vedere le prime centraline di quella che sarà una rete sempre più diffusa di analisi e monitoraggio in tempo reale della qualità dell’aria.
Happy New AIR 2018 dal Comitato Mamme NO Inceneritore ONLUS