A Kathmandu oggi è piovuto. Dopo mesi di siccità che, anche nelle terre ai piedi delle più alte montagne del mondo, oltre a provocare danni alla natura, hanno elevato ad altissimi livelli il tasso di inquinamento di polveri più o meno sottili dell’aria. Ma le “tappe” del ciclista della Pace Marco Banchelli, non hanno subito alcun contrattempo dalle avverse condizioni climatiche che già a pochi chilometri dalla capitale hanno perfino provocato abbondanti nevicate. Non è molto frequente in Nepal vedere la neve. Almeno a quote basse, essendo collocato più o meno alla stessa latitudine dell’Africa del nord. Ed anche nelle montagne “dimora delle nevi”, da cui deriva lo stesso nome Himalaya, la siccità sta provocando una progressiva quanto costante diminuzione di nevi e ghiacciai. Un po’ come accade in Italia e nel resto del nostro pianeta.
L’unico inconveniente è stato il dover rinunciare allo spostamento con la bicicletta per raggiungere la sede della “tappa” odierna: la “Whitefield Higher Secondary School – College”. In questa scuola che in totale ha circa 800 allievi, ed una delle migliori della vallata, ha la sua accademia di specializzazione proprio il maestro di cucina che Marco ha avuto in questa sua prima esperienza tra i fornelli e le pietanze tipiche della cucina newari: Prabhat Shrestha.
Insieme a sei allievi interni, Banchelli ha compiuto il suo breve ciclo di lezioni con il piatto nazionale del Nepal, il mitico . Quella con cui anche ogni esploratore o turista prima o poi deve confrontarsi… Non provare il Dal Bhat da queste parti è come andare a Firenze e non mangiare la bistecca, a Livorno il cacciucco, a Siena il panforte… “.
Con la differenza che il Dal Bhat è quasi un simbolo di unità nazionale, per il Nepal. Anche se ovviamente da zona a zona e varie ricorrenze, può subire notevoli varianti con l’aggiunta oltre al riso basmati e alle lenticchie di altri condimenti : “…noi lo abbiamo preparato con abbinamenti di patate, cavolfiori, fagiolini ed al tre verdure miste, arricchendolo con pollo al cherry. Concludendo con un eccellente dessert con yogurt e latte mischiato a mandorle e arachidi tritate veramente notevole! E se per questa pratica mi sembra di essere andato benino, per la teoria, con i vari nomi di pietanze, ingredienti e spezie, ancora avrò molto da studiare…” – conclude Marco, anche con una certa apprensione per non avere ancora ricevuto nessun “attestato”!
In ogni caso, una nuova esperienza che pare abbia entusiasmato il ciclo-nauta quasi come dopo il compimento di una delle sue imprese in bicicletta. Tanto che non sono da escludersi ulteriori sviluppi durante le prossime settimane.
Domani intanto il lungo trasferimento verso Pokhara per alcune nuove escursioni e, finalmente, anche qualche momento di riflessione e di riposo, anche se sempre e comunque “attivo”.
Altre “tappe” assai importanti si stanno avvicinando…