Campi Bisenzio, via Barberinese. Poco prima di via Mammoli, direzione Signa, svoltiamo a destra in una strada sterrata. Dopo aver parcheggiato la macchina e fatto un centinaio di metri a piedi, arriviamo nella zona delle cosiddette “serre cinesi” (quattro ettari), dov’è in corso un nuovo blitz delle Forze dell’ordine coordinate dalla Polizia Municipale. Al sopralluogo sono stati “invitati” anche i giornalisti.
Lo scenario è desolante. Coltivazioni intensive di ortaggi di origine cinese senza il rispetto delle norme ambientali e di sicurezza, cassette posizionate alla rinfusa una sopra l’altra, sacchi dell’immondizia, dormitori fatiscenti, docce provviste di boiler elettrico e servizi igienici non conformi. Tutte strutture abusive dal punto di vista edilizio, comprese le cinquanta serre dove sono stati ritrovati contenitori di prodotti diserbanti o fitosanitari tossici/nocivi di origine ignota.
Non solo perché le Forze dell’ordine, nel primo blitz datato 12 gennaio (LEGGI QUI), hanno riscontrato anche criticità legate alla sicurezza dei luoghi di lavoro, alla presenza di manodopera irregolare, allo sfruttamento di manodopera clandestina e alla gestione illecita dei rifiuti.
“Sono tanti gli aspetti che monitoriamo quando facciamo questo tipo di indagini: dai lavoratori regolari o meno alla presenza di concimi o sementi legittimi o no. La volontà dell’amministrazione è stare attenti a ciò che succede nel nostro Comune – dice Riccardo Nucciotti, assessore al benessere urbano -. Saranno fatti altri interventi nei prossimi mesi perché vogliamo garantire sicurezza ai cittadini. Non si possono più tollerare queste situazioni perché i cittadini sono molto preoccupati. La domanda principale che si fanno è: dove finiscono i prodotti? Possono finire, purtroppo, anche sulle nostre tavole. L’ottanta per cento di questi prodotti, per quello che abbiamo capito, vanno al mercato dell’Osmannoro che è un mercato aperto. Se ci saranno i presupposti, sarà fatto un sequestro preventivo di quest’area perché sono stati riscontrati degli abusi. Al momento sono state fermate tre persone. La task force comprende la Polizia Municipale di Campi Bisanzio, i Carabinieri Forestali, i Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, la Asl e i fitosanitari della Regione Toscana. Quest’ultimi analizzeranno i materiali a partire dalla provenienza. Al momento è stata sequestrata un’area, questa potrebbe essere la seconda. Vogliamo monitorare tutto il territorio campigiano“.
“C’è una presenza esagerata di rifiuti, anche rifiuti pericolosi. C’è un problema di lavoro a nero, l’origine delle sementi è ignota e ci sono degli abusi edilizi – aggiunge Lorenzo Di Vecchio, comandante della Polizia Municipale di Campi Bisenzio -. Non dimentichiamoci, inoltre, che siamo nell’ambito di un terreno alluvionale, le sostanze sversate finiscono nella falda idrica. C’è il rischio potenziale di inquinamento o intossicazione delle popolazioni ubicate intorno all’area. I rifiuti vengono smaltiti prevalentemente con abbruciamenti, ma possono essere anche seppelliti o sversati nei canali“.
STEFANO NICCOLI