La Soffitta: inaugurata la mostra “Riflessi” di Patrizia Bacarelli

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© Bernardo Giovannini - SAB

E’ stata una festa di colori l’inaugurazione della mostra numero 436 organizzata da La Soffitta Spazio delle Arti, la storica galleria d’arte del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata a Sesto Fiorentino. In tanti sono accorsi per l’apertura di “Riflessi” la nuova personale della pittrice fiorentina Patrizia Bacarelli che ha portato una selezione di opere che raccontano tutto il suo percorso artistico. E tutti sono rimasti colpiti dalla forza emotiva della collezione esposta.

Negli ultimi due anni Patrizia Bacarelli – che vive ormai da un ventennio nel comune di Rignano Sull’Arno – è stata protagonista di altre tre mostre: “Emozioni a colori”, nell’Auditorium del Palazzo del Pegaso della Regione Toscana, “M’ama non m’ama” nella Sala delle Eroine del palazzo comunale di Pontassieve, e “L’albero della vita” al Circolo degli Artisti della Casa di Dante a Firenze.

Proponiamo con grande gioia la mostra di un’artista che ha in sé una straordinaria voglia espressiva – ha detto Francesco Mariani, responsabile de La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata – e siamo certi che vivere questa esperienza visiva regalerà emozioni straordinarie e tutti coloro che vorranno venire a visitarla”.

Una sensazione subito confermata dal vice sindaco di Sesto Fiorentino, Damiano Sforzi, presente in rappresentanza dell’amministrazione comunale: “I colori e la lucentezza di questi dipinti – ha chiosato – trasmettono la grande forza espressiva di Patrizia Bacarelli. Nei suoi quadri c’è la gioia e c’è la vita, sia quando si vedono solo la natura o i suoi ambienti di lavoro sia quando appaiono le persone che, quando presenti, trasmettono un’energia ulteriore che arricchisce l’opera. Mi piace sottolineare come, dopo aver visto questa mostra, si vada via certamente più gioiosi di quando si è arrivati. Questa è una mostra di grande livello come sempre accade, ormai da diversi anni, per tutte le rassegne organizzate da La Soffitta Spazio delle Arti”.

L’ospite d’onore della giornata è stato il maestro Luca Alinari, amico di lunga data dell’artista.

Ho avuto la fortuna di avere Patrizia Bacarelli come vicina di casa – ha raccontato – e già una ventina di anni fa vedevo in lei questa passione per la pittura. Allora dipingeva meno di oggi, ma si notava la sua vena di grande poesia. Come soggetti si è sempre rivolta all’ambiente circostante: quasi tutti i quadri esposti si riferiscono a paesaggi che lei vede dalle sue finestre o nelle sue stanze e hanno proprio questa dolcezza del paesaggio consueto, della casa dove vivere. In alcune opere ci sono presenze umane, soprattutto familiari, che donano un pathos e una forza ulteriore; dove c’è una figura umana, generalmente i figli, il quadro decolla in maniera vertiginosa. E’ una mostra veramente bella”.

Questa per me è una grande emozione – ha poi detto Patrizia Bacarelli, con il figlio Lorenzo al fianco – anche perché erano tanti anni che sognavo di esporre a La Soffitta Spazio delle Arti. Nel ’69 cominciai a lavorare qui a Sesto Fiorentino sulla ceramica e in quegli anni ho conosciuto tanti pittori che frequentavano La Soffitta, ma ero ancora giovane e inesperta nella mia arte per un tale palcoscenico. Ora è venuto il momento giusto: sono stata invitata ad esporre da Francesco Mariani e sono veramente contenta che i miei lavori siano apprezzati dal pubblico. Il fiore all’occhiello della giornata è la presenza di Luca Alinari, mio grande amico da 25 anni e uno dei più grandi sostenitori della mia arte. Ringrazio anche Eleonora D’Aquino che ha curato la mostra. Anche con lei ho un rapporto speciale: siamo state insieme alle elementari e alle medie in collegio, eravamo compagne di banco, e da quando ci siamo ritrovate, un paio d’anni fa, abbiamo unito le nostre arti, la mia pittura e la sua scrittura, in un fantastico binomio. Io nei quadri metto tutto, anima e cuore e oggi sono felice della mia vita di pittrice a tempo pieno dove la luce, che richiamo col titolo di questa mostra, è arrivata a tutti i livelli”.

A completare il panorama sul cammino creativo di Patrizia Bacarelli è stata la curatrice della mostra, Eleonora D’Aquino, direttrice artistica della rivista Pegaso.

Questa, per Patrizia, è una mostra importante – ha spiegato –. E’ arrivata a Sesto Fiorentino da ragazza e vi ha lavorato per circa vent’anni diventando pittrice della ceramica. La selezione di opere scelta per questa mostra, poco meno di 50, rappresenta tutto il suo percorso artistico. In prevalenza sono paesaggi ma ci sono anche fiori, vasi, oggetti che appartengono alla sua quotidianità e i ritratti dei figli. Infine ha portato gli ultimi suoi lavori che rappresentano una serie di interni del suo studio visto proprio della sua postazione. Patrizia dipinge accanto a una finestra, ecco che le variazioni della luce influiscono molto sulla sua pittura. Da qui il titolo della mostra, Riflessi, che è lo stesso di uno dei quadri esposti; in esso la luce penetra dalla finestra e si riflette su una scultura affusolata, sui pennelli e sui vasi, il riflesso della tela ancora vuota si intravede sulla finestra; il quadro rappresenta, per Patrizia, il momento dell’attesa che precede l’inizio del lavoro”.

Il ruolo primario della luce è legato anche a una intensa ricerca interiore vissuta dall’artista. “Patrizia cerca nell’universo la luce di una stella rinata alla vita – prosegue D’Aquino e la coglie nel respiro che increspa lievemente il mare, nel vento che sventola i panni tesi e solleva le tende di una finestra, nella profondità di spazi siano essi boschi, mari o cieli. Coinvolge lo spettatore in questa sua ricerca invitandolo a trovare quei segni allusivi che lei nasconde e dissemina nei suoi dipinti che possono essere le iniziali di un nome, un campo di margherite, una nuvola a forma di cuore… Patrizia è anche una moderna comunicatrice, usa molto i social, e proprio in un suo post spiega bene cos’è per lei l’arte: è fare la pasta fatta in casa, è invitare gli amici a pranzo; l’arte è tutto quello che ho. E questo credo sia profondamente indicativo della sua sensibilità”.

La rassegna espositiva resterà aperta sino al 21 febbraio ad ingresso libero con i seguenti orari: feriali 21-23, sabato 16-19, festivi 10,30-12,30 e 16-19; lunedì chiuso.

La Soffitta Spazio delle Arti

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