“Si faccia l’aeroporto, con tutto quello che deve esser realizzato contro i rischi per il territorio, ma si faccia”, così Andrea Cavicchi, presidente della sezione Moda di Confindustria Toscana Nord al Corriere Fiorentino (LEGGI QUI).
Non si è fatta attendere la risposta del Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia:
“Ci fa letteralmente sbellicare di risate il puerile e qualunquista commento di Cavicchi, presidente della sezione Moda di Confindustria Nord: “si faccia l’aeroporto con tutto quello che deve essere realizzato contro i rischi per il territorio, ma si faccia””. Forse non gli hanno ancora spiegato che se si vuol davvero proteggere il territorio, l’aeroporto non si può fare.
Gli industriali e le categorie economiche sono contro Biffoni perché, secondo loro, lo stesso sindaco doveva accettare i dictact dei portatori di interessi ad occhi chiusi, disinteressandosi dei propri cittadini (sorvolati e trasportati) e dopo le promesse fatte da Roma, che poi sono state negate visto l'”osservatorio ristretto di pochi, pochissimi e qualificati intimi”
Il fatto che un parere di VIA 2235 della Commissione di VIA (sia stato stravolto perché non piaceva ai portatori di interessi), che si stata fatto un Dlgs ad hoc per l’Aeroporto di Firenze, che si sia creato un Osservatorio ristretto con sola gente fidata esautorando i sindaci che avevano legittimi interessi e diritti a parteciparvi, evidentemente per i portatori di interesse non ha nessuna valenza democratica.
Il fatto che allo stesso “Osservatorio ristretto” vengano attribuite “contro legge” competenze di verifica delle prescrizioni/ottemperanze che il base al Dlgs 152/2006 competono solo alla Commissione di VIA, questo deve passare inosservato.
Che i partecipanti all’Osservatorio ristretto siano tutti gli stessi soggetti che ancora oggi dovrebbero verificare le prescrizioni dell’attuale pista non a norma e che invece fanno finta di non vedere e sentire, questo dovrebbe rassicurare il buon Cavicchi ed i cittadini della Piana che tutto è sotto controllo.
Ci vuole ben altro. Ci vorrebbe anche una bella dose di coerenza di “”certa stampa”” che fa finta di non vedere.
Auspichiamo che qualcuno vada a domandare alle istituzioni come mai se le “prescrizioni precettive (quindi ancora oggi obbligatorie) sulla Pista attuale sono ancora valide ed ottemperanti” come attesta il Direttore Generale Dott. Lo Presti Direzione Salvaguardia Ambiente nell’allegato (lo stesso che ha controfirmato il Decreto di VIA per il Nuovo Aeroporto) perché nessuno chiede conto e tutti si girano dall’altra parte?
Avranno il coraggio le “testate altolocate” di domandare come faccia l’attuale aeroporto ad operare se non è in regola, oppure faranno anch’esse finta di non vedere?“.