Campi, Rubinetterie Signorini: il caso arriva in Regione

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“La situazione alla ‘Pietro Signorini & Figli’ di Campi Bisenzio, nelle ultime settimane, ha assunto toni preoccupanti. Ancora una volta siamo di fronte a licenziamenti dovuti a processi di esternalizzazione della produzione che smentiscono quanto confermato solo pochi mesi prima dalla proprietà. Di casi come questo, purtroppo, ne abbiamo visti diversi nella nostra regione. Chiediamo alla Regione di fare ogni sforzo affinché lo storico marchio di rubinetteria mantenga gli impegni recentemente presi con i sindacati e i lavoratori e presenti un piano industriale che chiarisca le intenzioni future. Esprimiamo solidarietà ai tre lavoratori licenziati, oggetto anche di un tentativo di allontanamento da parte di un consulente aziendale esterno durante l’assemblea dei lavoratori, ai dipendenti coinvolti nel ritardo dei pagamenti degli stipendi, e sostegno all’azione che il sindacato vorrà intraprendere”. È quanto chiedono alla Giunta regionale, attraverso la mozione “In merito ai licenziamenti presso la Pietro Signorini & Figli di Campi Bisenzio e alle prospettive dell’azienda”, Serena Spinelli, capogruppo Mdp in Regione, e Monia Monni vice capogruppo Pd in Regione.

“Ricordiamo che la Signorini, durante gli incontri in Regione tra rappresentanti dell’azienda e organizzazioni sindacali, in occasione del trasferimento dello stabilimento da Prato a Campi Bisenzio, aveva confermato l’impegno a gestire interamente l’intero processo produttivo, a non determinare esuberi e a mantenere attivi tutti i reparti di produzione nella nuova sede. Inoltre, così come ha sottolineato il sindacato, a destare non poca preoccupazione è la scelta dell’azienda di licenziare tre lavoratori, il numero necessario per scendere da 17 a 14 unità, sotto le 15 unità, ovvero la soglia che toglie la garanzia dell’Articolo 18, l’eventuale accesso alla cassa integrazione, e la presenza di rappresentanza sindacali concludono Spinelli e Monni –  La rubinetteria fiorentina è una realtà industriale presente nel territorio dal 1923; negli anni ha dato vita e rafforzato un know how produttivo esclusivo che ha determinato una presenza indiscussa nella fornitura di oggetti di lusso e qualità per abitazioni e resort. Alla Regione e a tutti gli attori interessati in questa vicenda, chiediamo di fare ogni sforzo affinché siano rispettati gli impegni presi, poiché la scelta di esternalizzare anche solo una parte della produzione è un atto grave che indebolisce il tessuto produttivo del territorio e tutto il mondo del lavoro”.

Consiglio regionale della Toscana

 

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