Nel business plan della Fondazione Accademia dei Perseveranti la quota più consistente (57.700 euro) degli introiti previsti per la gestione del teatro comunale Jenco è rappresentata da non meglio precisati contributi: quali enti, pubblici o privati, sono stati (o saranno) investiti di tale richiesta da parte dell’Accademia? E se questi contributi non raggiungeranno la quota prefissata, c’è un “piano B” per evitare che sullo Jenco cali, di nuovo, il sipario?
Il bussness plan fa acqua da tutte le parti.
Si esprime così Paolo Gandola, capogruppo di Forza Italia a Campi analizzando la documentazione chiesta e ricevuta da Alessandro Santini, Capogruppo di Forza Italia a Viareggio, in merito alla manifestazione d’interesse che ha portato la Fondazione di Campi Bisenzio ad aggiudicarsi l’affidamento del teatro Jenco fino al 31 dicembre 2019”.
Le “candidature” presentate sono state nove, una delle quali non ammessa per mancanza degli atti richiesti. Determinanti, per l’Accademia dei Perseveranti, sono state la presentazione di un’offerta economica (di soli 2.000 euro + Iva, ma dei partecipanti l’Accademia è stata l’unica a ricevere punteggio su questa voce) e il mettere gratuitamente a disposizione del Comune di Viareggio la sala per eventi ulteriori, rispetto a quelli previsti dal bando. Scorrendo poi il progetto di gestione presentato dalla Fondazione, continuano Gandola e Santini, già nelle prime righe si parla di “appuntamenti contenuti nella quantità”; inoltre, per ammortizzare i costi di gestione della struttura, l’Accademia pensa all’istituzione di una banca del tempo, dove i cittadini svolgono attività “utili” in cambio di biglietti gratuiti per gli spettacoli.
Si legge, poi, che saranno collaboratori della Fondazione già operativi nella gestione del Teatro Dante di Campi a occuparsi dello Jenco, dalla direzione generale ai lavori di promozione e grafica, e questo produrrà gravi ripercussioni sulla gestione del Teatro Dante oltre a esosi e necessari rimborsi chilometrici del personale che farà la spola tra le due Città.
Ma ancora più preoccupante, per Forza Italia, è il business plan: i costi di gestione vengono stimati in 125.200 euro, coperti per il 40% da corrispettivi per gli spettacoli (sempre che il Teatro faccia il tutto esaurito ad ogni appuntamento) e per il 46% da fantomatici contributi “dei quali vorremmo onestamente sapere di più – continuano i due esponenti forzisti Gandola e Santini– alla luce della quota irrisoria (2.500 euro) ascritta alla vendita di spazi pubblicitari, dell’erogazione di massimo 10.000 euro promessa dal Comune di Viareggio per le utenze e della non certo facile condizione economica in cui si trova la Fondazione campigiana, gravata dal 2015 da un mutuo ipotecario di 600.000 euro.
Si continua a non comprendere quale sia l’interesse della Fondazione Accademia dei Perseveranti ad imbarcarsi in una gestione del genere. Da quanto leggiamo nelle carte, conclude Gandola, non vi sono le necessarie garanzie di sostenibilità dell’operazione che consenta di svolgere la stagione Teatro Jenco con continuità e senza pregiudizio. Evidentemente qualcuno pensa che il Comune di Campi e le risorse dei nostri cittadini possano fungere, ancora una volta e come sempre, da bancomat per salvare il Teatro di Viareggio. Se questo avverrà l’esposto alla Corte dei Conti sarà inevitabile, conclude Gandola.