ICS-Sesto Bene Comune si rivolge alla Prefettura: “Impossibile accedere agli atti”

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La coalizione Insieme Cambiamo Sesto – Per Sesto Bene Comune si è rivolta alla Prefettura di Firenze per portarla a conoscenza della difficoltà dei consiglieri di minoranza di svolgere il proprio mandato. La nostra Coalizione non ha mai ricevuto risposta a due richieste di accesso agli atti, nonostante la legge preveda un tempo massimo di 30 giorni e nonostante i ripetuti solleciti. E ciò è particolarmente grave trattandosi di atti che si riferiscono agli impegni contrattuali di Publiacqua, richiesti dalla nostra coalizione dopo il susseguirsi di rotture dell’acquedotto con danni gravissimi alla popolazione.

Un altro fatto che abbiamo ritenuto opportuno portare a conoscenza della Prefettura è l’abitudine di veder sostituire in Consiglio gli atti della minoranza con altri atti denominati “incidentali” presentati dalla maggioranza. Si tratta di un’azione che limita e umilia di fatto le proposte della minoranza, che si ritrova nell’impossibilità di analizzare per tempo la nuova documentazione per una valutazione obiettiva, ed è un’azione che si traduce “a svantaggio del costruttivo confronto democratico”, come evidenziato dalla stessa Prefettura. Siamo certi che questo atteggiamento non sia frutto di una volontà precisa, piuttosto di un atteggiamento di “sufficienza” e di “chiusura al confronto”, con cui questa amministrazione sta procedendo nel suo mandato.

La questione da noi sollevata può apparire irrilevante, ma ogni qualvolta la democrazia arretra si creano spazi dove può penetrare il populismo, l’intolleranza, l’ingiustizia. Così avviene anche per quegli impegni elettorali che dopo due anni e mezzo stentano a partire, come ad esempio la raccolta differenziata con il metodo del porta a porta, i cui risultati avrebbero reso la nostra città un modello virtuoso da seguire e soprattutto zittito esponenti del governo nazionale che vorrebbero inceneritori in ogni provincia.

E questo “lasciar fare”, questo “lasciar passare”, questo guardare con fastidio ogni confronto pacato ed approfondito con le minoranze, che li rende complici indiretti di chi non persegue il bene comune e che ci differenzia da questa maggioranza.

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