“Abbiamo votato contro il bilancio di previsione 2019 perché la nostra visione della città è diametralmente opposta a quella di Fossi e del PD”. Così il capogruppo di Forza Italia a Campi Bisenzio, Paolo Gandola commenta il voto sul bilancio avvenuto ieri pomeriggio in Consiglio comunale.
“Purtroppo la Giunta ha scelto di fare il “copia e incolla” dagli anni precedenti rinunciando a realizzare una riforma fiscale locale, realmente calata e calibrata sul territorio, rifiutandosi di mettere in sinergia e in comparazione le diverse opportunità e prevedere ciò che avrebbe impattato meno su famiglie, attività commerciali e artigianali. Dal bilancio emerge così una mancanza di coraggio che pesa sulle tasche dei cittadini come ad esempio i 2,3 milioni di Euro messi a bilancio e che deriveranno da sanzioni amministrative da parte della Polizia Municipale. Per rastrellare risorse, dati alla mano, pare che l’ordine dato ai vigili sia quello di fare cassa con le contravvenzioni.
Per ciò che riguarda l’Imu, la Giunta Fossi ha confermato l’aliquota base dell’1,06 quando la normativa vigente prevede una aliquota base dello 0,76 che i Comuni possono modificare in aumento o in diminuzione sino a 0,3 punti percentuali. Non riuscendo a trovare altre soluzioni dal “più tasse per tutti”, l’amministrazione Fossi ha mantenuto la folle aliquota dello 1,06 che ci colloca al vertice della graduatoria dei Comuni con l’Imu più alta se confrontiamo Campi con gli altri Comuni della Piana Fiorentina.
Per ciò che riguarda la Tasi, invece, è stata confermata l’aliquota del 2,5 per mille per i fabbricati, non soggetti a IMU, costruiti dall’impresa costruttrice e rimasti poi invenduti. La tariffa è calcolata sugli occupanti c.d virtuali o meglio si direbbe sui fantasmi, colpendo in tale modo i costruttori e tutto il comparto dell’edilizia.
Non solo, le preoccupazione di Forza Italia sono molte. Anche per il 2019 l’ente “sfrutta” le norme che consentono l’utilizzo di entrate straordinarie per la quadratura della parte corrente come i proventi concessori per 841.500,00 euro nonché poste di entrata straordinaria quali quelle rivenienti dal recupero dell’evasione tributaria per 1.546.921,69 euro.
L’apporto di dette risorse, corrispondente al 5,8% delle entrate correnti, evidenzia una incidenza di un certo rilievo che ci preoccupa stante la modesta percentuale di recupero dell’evasione finora realizzata negli anni passati.
Per ciò che riguarda i proventi da sanzioni Codice della Strada si registra, invece, un folle incremento di 700.000 euro rispetto al rendiconto 2017,e di certo sarà un dato che dovrà essere modificato in corso d’opera per recuperare la minore entrata.
Anche in merito agli investimenti le preoccupazioni sono molte. La spesa prevista per investimenti nel 2019 si attesta a circa 13,5 mln di euro finanziata con risorse dell’Ente per 3,4 mln di euro (di cui circa 830 mila euro da alienazioni immobiliari, circa 900 mila euro da alienazioni partecipazioni e 1,638 mln di euro da proventi concessori) e assunzione mutui per 1,39 mln di euro. Ad oggi dunque non c’è nulla di certo è tra il dire ed il fare dovremomo presto fare i conti con la realtà. A consuntivo, infatti, troveranno rappresentazione solo gli interventi i cui pagamenti avranno avuto davvero luogo nell’esercizio e dunque i tanti interventi di investimento sbandierati saranno realizzati solo a condizione che siano reperite dette risorse.
Esprimiamo preoccupazione, altresì, anche per la situazione di cassa che nell’ultimo quinquennio ha subito variazioni nello stock di una certa rilevanza, passando da un saldo di disponibilità di 8,106 mln di euro nel 2012 a 3,414 mln di euro nel 2017. Una riduzione di liquidità grave da monitorare con puntualità per evitare il rischio che l’ente sia costretto a fare ricorso all’anticipazione di tesoreria.
Infine la sferzata finale: per le categorie economiche va tutto bene? A bilancio non esiste uno sgravio, non vi è l’introduzione di nessuna agevolazione e di nessun beneficio. Vista la folle tassazione prevista, come avvenuto a Sesto, dalle categorie economiche ci saremmo attesi maggiori interventi, ed invece continuano a dimostrarsi completamente assenti nel dibattito pubblico a scapito degli stessi associati che dovrebbero rappresentare. Ben presto – conclude Gandola – nei prossimi mesi, questo libro dei sogni dovrà essere ricondotto a criteri di concreta realizzabilità”.