Che fine ha fatto la Fondazione Polis? A porsi la domanda è l’associazione di volontariato “In nome dei diritti“, di cui riportiamo il seguente comunicato:
“Considerando le diverse interrogazioni che in questi anni abbiamo visto essere state presentate in Consiglio regionale sulla Fondazione Polis, abbiamo voluto capirci di più sulla Fondazione ma, ancor più, su uno strumento in piedi da una decina di anni e che era stato dipinto come una manna per il dopo di noi dei disabili dell’area metropolitana fiorentina.
La Fondazione POLIS (come recitato sul sito internet della stessa) è stata costituta dalla Società della Salute e dagli otto Comuni della Zona Fiorentina Nord Ovest (Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Vaglia) mossi dalla necessità di rafforzare le politiche volte ad assicurare alla persona con disabilità nuovi percorsi di vita, tesi a emanciparla dalla stretta dipendenza dalla famiglia, soprattutto in vista del momento in cui il nucleo familiare non è più in grado di occuparsene.
Alla Fondazione, fin dalla sua costituzione, è stato assegnato un fondo di dotazione dell’importo di euro 52.500 provenienti da stanziamenti regionali che la Società della Salute ha deciso di trasferire alla Polis ed un fondo di gestione di € 218.517 proveniente dai bilanci comunali (ogni Comune socio fondatore ha infatti versato 1 euro ad abitante).
Le famiglie di disabili di Scandicci e degli altri Comuni della Piana, che hanno seguito la vicenda fin dagli albori, ricorderanno bene le numerose perplessità che fin dal 2009 furono evidenziate sulla creazione di una siffatta Fondazione con una componente pubblica così rilevante.
La vicenda, nel dicembre 2010, approdò anche nella Commissione Garanzia e Controllodel Comune di Scandicci (presieduta dal Consigliere Martini) dove vennero esaminati proprio la reale utilità della Fondazione, lo Statuto e lo status di onlus (che venne ottenuto solamente anni dopo).
Dalla lettura degli atti presenti in Regione (interrogazioni e risposte) possiamo dire che le perplessità permangono tutt’oggi su uno strumento che pare presenti numerose criticità.
Il 5 ottobre 2017, rispondendo all’interrogazione n. 1351 presentata dal Consigliere Donzelli, l’Assessore Saccardi rendeva noto che l’ultimo bilancio della Polis depositato presso gli uffici della Regione, risultava essere il consuntivo 2015 e che, nonostante formali richieste, non erano pervenuti né consuntivo 2016 né preventivo 2017 che avrebbero dovuto essere inviati entro il 16 giugno 2017.
Nel gennaio 2019 una nuova interrogazione veniva depositata sulla Fondazione (IS n. 2143 del Cons. Marcheschi): venivano chiesti aggiornamenti sui bilanci presentati o meno e approfondimenti circa la perdita di esercizio che nel 2015 ammontava ad euro 15.823,14. Approfondimenti si chiedevano anche sull’attività della Fondazione dal momento che dal sito internet della Polis l’attività risultava alquanto scarsa.
La risposta data l’11 febbraio dall’Assessore Saccardi lascia poco spazio ad interpretazioni.
La documentazione riguardante il bilancio consuntivo 2017 e preventivo 2018 è pervenuta in ritardo di 6 mesi rispetto alla scadenza del 30 maggio 2018.
Dall’esame della situazione patrimoniale emerge che il fondo di dotazione è stato pesantemente decurtato dalle perdite pregresse: il fondo di dotazione iniziale (soldi pubblici versati alla Polis dalla SdS nord ovest e dai Comuni partecipanti nella somma di 1 euro ogni abitante), ammontante ad euro 186.500, al 31/12/2017 risulta essere pari ad € 157.460 (-15,57%).
Dal conto economico al 31/12/2017 si rileva una perdita d’esercizio pari ad € 29.040.
Quanto alle attività della Polis, la Regione si limita a recitare i passaggi relativi alle finalità della Fondazione ma senza fare menzione a servizio alcuno.
Ma c’è dell’atro. Con provvedimento del direttore n. 90 dell’8 maggio 2018 la SDS nord ovest ha concesso un contributo straordinario a ripiano delle perdite di esercizio della Fondazione Polis per gli anni 2012 – 2016 per un totale di 35.900,12.
Al di là delle opinioni personali circa tutta questa vicenda, da cittadini e volontari di una Onlus che si occupa di diritti delle persone disabili e non autosufficienti, non possiamo non ricordare le tante famiglie di disabili che si vedono quotidianamente negati servizi fondamentali come i trasporti presso i centri diurni o altri sanciti per Legge dai Lea, per la scarsità di risorse nei bilanci comunali. Risorse che però in alcuni casi e per alcuni risultano esserci.
Per concludere, come sosteniamo da tempi non sospetti, la Fondazione Polis ci pare uno strumento che non aveva e non ha ragione alcuna di essere, in quanto la “mission” che le è stata data è già stabilita per Legge nei Livelli essenziali di assistenza; basterebbe quindi provvedere, una volta per tutte, alla loro applicazione investendo in questi servizi fondamentali per i disabili, tutte le risorse che invece vengono purtroppo disperse in mille rivoli“.