Questa è la strana storia di Roberto Masi, impiegato tecnico di lavoro e scrittore per passione. Grazie a quella passione forte per la scrittura, ordinata e colta, è arrivato sul tetto d’Italia.
Roberto Masi, durante la primavera del 2018, ha scritto un romanzo: “Ognuno vede ciò che sa”.
Una cavalcata culturale nei sentimenti insiti nell’essere umano mischiati a una profonda cultura che parte dalle opere di Piero Manzoni e sfocia nella filosofia più vera con concetti di Nietzsche passando per Alberto Burri, Aristotele e Munari.
“Ognuno vede ciò che sa” è una riflessione dell’autore ma fin dalle prime parole ti trascina e ti fa riflettere nelle sue parole attraverso concetti che, normalmente, non siamo abituati a leggere.
E non ha trascinato solo gli amici che l’hanno letto ma anche la giuria del Premio Letterario Internazionale Nabokov, presieduta da Andrea Giannasi. Lo scorso venerdì 29 Marzo, è stato premiato a Novoli, in provincia di Lecce, come terzo classificato nella categoria Saggistica di suddetto premio.
Un riconoscimento molto importante per uno scrittore “alle prime armi” perché arriva in un concorso al quale hanno partecipato ben 450 romanzi, a dimostrazione della caratura del Premio. Insieme a Masi, Calenzano è sul podio.
DARIO BALDI